Palermo – Corini a rapporto dalla società ma la panchina è sua
L’allenatore ha chiesto rinforzi: “Il Palermo andò in serie A quando aveva super squadre”.
L’incapacità di gestire il vantaggio e Brunori da blindare fino al ’27
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Tullio Filippone sottolinea come il nuovo Palermo ripartirà da Eugenio Corini in panchina e questa è la prima verità. L’altra l’ha detta lo stesso Corini nella conferenza stampa oltre la mezzanotte del dopo Brescia quando ha parlato di un lungo faccia a faccia con i vertici societari negli uffici del Barbera in cui ha esternato la sua volontà di portare questa squadra dove merita, che ha la visione chiara di cosa bisogna fare e che con la società se ne parla già da due mesi.
Obiettivo salvezza centrato, obiettivo consolidamento forse no.
Ha ribadito come il Palermo che negli ultimi vent’anni è salito due volte in serie B aveva organici di grossa qualità: un messaggio chiaro per fare intendere i limiti tecnici e mentali e che per puntare ad obiettivi importanti va rafforzata con acquisti di categoria. Da questo momento però lo stesso Corini è chiamato a dare risposte non può più godere di una fiducia incondizionata. Il tecino avrà dovuto spiegare alla dirigenza come mai con uno stadio pieno di passione in vantaggio per 2-0 la squadra si sia fatta rimontare in tre minuti. Come mai questa squadra ha stabilito un record di pareggi, sia si sia fatta sempre rimontare per 11 volte dopo essere stata in vantaggio perdendo per strada ben 25 punti.
“Una squadra da potenziare se si vuole la A”. E se lo dice lui…
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Nel colloquio con Corini c’erano il direttore generale Gardini, il direttore sportivo Rinaldo e il supervisore e coordinatore dell’area tecnica del City Group Bigon. Il progetto con Corini in panchina passa adesso alla fase 2 e avrà bisogno di un corposo intervento sul mercato per correggere i difetti emersi quest’anno. Punto fermo sarà Brunori che probabilmente sarà blindato fino a 2027; il capitano che sui social ha ringraziato il pubblico promettendo risultati migliori e che quest’anno sarà soltanto un grande punto di partenza. Diverse cose non sono andate per il verso giusto ed era difficile pensare che una squadra capace di vincere soltanto due partite su quindici delle ultime potesse agganciare i playoff.
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Una costante però è emersa soprattutto quando il Palermo ha lasciato la zona retrocessione ed è stato un limite di carattere. 11 vantaggi che si sono trasformati in pareggio o sconfitte; crolli nella ripresa e incapacità di leggere i momenti chiave di una partita. Troppi gol subiti, 49 concentrati in 28 partite e tante distrazioni soprattutto nel reparto difensivo che probabilmente è tutto da rifondare. E poi la difficoltà a reggere la pressione del Barbera dove il Palermo non è andato in gol per sei volte.
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