Palermo - Ma forse il vero rebus è a centrocampo

Palermo – Ma forse il vero rebus è a centrocampo

Il campionato di Serie B non ha ancora emesso tutti i suoi verdetti, sono in corso i playoff ma si comincia già a ragionare su quale strada, che direzione dovrà prendere il mercato rosanero. E questo anche o forse soprattutto alla luce delle dichiarazioni dell’Ad Gardini che ha parlato di un obiettivo importante per la prossima stagione. Gli uomini di mercato del club sono ovviamente già al lavoro per potenziare la squadra che dovrà avere innesti di qualità come ha espressamente indicato lo stesso confermato mister Corini al termine della gara con il Brescia.

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Detto che appare evidente potenziare la difesa inserendo due elementi accanto a Nedelcearu e Marconi per completare e migliorare il pacchetto dei centrali difensivi, sulle corsie esterne la rosa sembra sufficientemente coperta sia a destra che a sinistra con Mateju e Buttaro da una parte e Aurelio e Sala dall’altra qualora quest’ultimo venga riscattato o prestato nuovamente dal Sassuolo.

Scontato potenziare difesa e attacco, forse …

Detto pure che in avanti bisognerà assolutamente intervenire per potenziare il reparto offensivo e dare una spalla adeguata a Brunori, forse la vera incognita riguarda il centrocampo. Spieghiamo perché: un centrocampo che se da una parte può essere rivoluzionato almeno per due sesti, dall’altra potrebbe essere confermato in blocco.

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Scontata la presenza di Segre acquistato la scorsa estate (500mila euro) e con contratto in scadenza nel 25 così come nessun dubbio sulla permanenza di Stulac per cui il Palermo ha dovuto pagare l’obbligo di riscatto all’Empoli per circa 1 milione di euro. Discorso simile per Saric su cui il club rosanero ha investito quasi due milioni acquistandolo dall’Ascoli e quasi certa la permanenza di Broh che non solo ha avuto da poco il rinnovo di contratto ma nello scacchiere di Corini si distingue per la sua di duttilità tattica.

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I nomi su cui riflettere

Restano due nomi su cui riflettere, Verre e Damiani: il primo è un giocatore di altra categoria e, sebbene in maniera incostante, lo ha ampiamente dimostrato e meriterebbe il riscatto dalla Sampdoria. Il secondo invece, di proprietà del Palermo che lo ha riscattato dall’Empoli per circa 300mila euro (contratto in scadenza nel 2026) ha giocato davvero poco durante la stagione e non sembra essere al vertice delle scelte di reparto nello scacchiere tattico di Corini.

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Insomma Damiani è stato poco impiegato anche quando assenze, infortuni o malattie facevano ipotizzare un suo ingresso in campo. Un utilizzo col contagocce soprattutto nel girone di ritorno e il giocatore spesso ha concluso le partite in panchina. Ovvio che su di lui si farà una riflessione anche tenendo conto delle liste under e soprattutto over da consegnare alla lega e che al momento non lasciano tanti spazi per nuove operazioni in entrata. Ma la situazione è davvero in evoluzione.

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