Palermo, quella notte in cui Gulesin venne picchiato: il racconto
Questa è una storia di tantissimi anni fa, ma che ancora tocca i sentimenti più profondi delle persone quando viene raccontata. Una sera di aprile del 1952, Sukru Gulesin, attaccante del Palermo, si trovava in uno dei locali di via Wagner. All’uscita il calciatore di origini turche venne pedinato da 3 uomini e picchiato con una mazza di legno. Alla fine Gulesin cadde a terra e venne ritrovato soltanto l’indomani mattina da un agente di polizia.
L’allora presidente del Palermo, Raimondo Lanza di Trabia, appresa la notizia del pestaggio non ne fece notizia. Sta di fatto che l’attaccante venne portato in ospedale, dove i medici venne socco e si procurò otto punti di sutura alla testa. Chiusa la ferita, rimase aperta quella del mistero. Perché su quei tre uomini non si seppe mai nulla: né chi fossero, né cosa volessero veramente da Gulesin. Come riportato all’epoca dal giornale L’Unità, Sukru ha raccontato all’agente di servizio di essere stato aggredito con un nodoso bastone da una persona di sua conoscenza.
I poliziotti indagarono su una donna e sulla relazione che potesse avere con il calciatore. Qualcuno indicò che quella stessa sera, dentro al locale dove si trovava Sukru, una signora aveva danzato assieme al bomber del Palermo, rifiutando uno degli aggressori. La polizia, quindi, ipotizzò una vera e propria vendetta. Il tutto, però, finì con l’archiviazione del caso.
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