Repubb. – Una vita da bomber. Addio a Troja, mito delle curve

Una vita da bomber. Addio a Troja, mito delle curve

Il primo stipendio da 180 mila lire, l’esordio alla Favorita con una doppietta, il sogno della Porsche e la Nazionale sfiorata. Ricordo dell’ex centravanti rosanero morto ieri a 78 anni.

Questo il titolo de La Reppublica, oggi in edicola.

L’articolo di Salvatore Geraci si focalizza sulla figura di Gaetano Troja, ex giocatore palermitano che si è spento nella giornata di ieri all’età di 78 anni per delle complicazioni legati a problemi cardiaci.

“Tanino”, com’era soprannominato nell’ambiente dei tifosi siciliani, ha scritto parte della storia del club di Viale del Fante complici le sue prodezze da fuori area e le sue acrobazie che mandavano in visibilio tutti coloro i quali lo seguivano dentro e fuori dal campo. L’ex centravanti classe ’44 si era aggravato dopo la morte del figlio Salvatore e le patologie hanno preso il sopravvento perfino sui diversi interventi chirurgici cui è stato sottoposto per cercare di mantenerlo in vita.

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Si era legato al Palermo attraverso Cesto Vycpalek, centrocampista ceco che vestì la maglia rosanero dal 1947 al 1952, realizzando 28 gol in 143 presenze. Il primo stipendio di Tanino ammontava a 180 mila lire e, per amore del calcio e del club siciliano, raccontava in un’intervista, aveva rifiutato un’offerta pari a 350 mila lire. E tra i tanti amori, c’era anche quello per le auto. Troja infatti si fece costruire una Porsche “su misura”, verde con tettuccio e interni neri.

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Rappresentò un vero e proprio idolo anche per le ultras del Palermo che, trepidanti, lo attendevano allo stadio solo per vederlo sfilare con la sua auto. Fu d’esempio per tutti e già dai primi esordi con la maglia rosanero entrò nel cuore di tutti i tifosi che, oggi, difficilmente lo dimenticheranno.

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