Alberto Aquilani, neo allenatore del Pisa, è intervenuto in un’intervista esclusiva ai microfoni in conferenza stampa in occasione della presentazione al club toscano.
Le dichiarazioni di Aquilani
“Sono contento ed emozionato di essere qui – esordisce così l’ex allenatore della formazione Primavera della Fiorentina –. Ringrazio la famiglia Corrado, Knaster e sono grato a loro per questo incarico. Non ho un calcio ideale, ho le idee molto chiare di ciò che voglio proporre e vedere dalla squadra. Oggi direi che voglio inculcare il coraggio di qualcosa di diverso rispetto a ciò che è stato proposto negli anni passati, con lo stesso piglio e determinazione di voler seguire il proprio cammino. Voglio un calcio propositivo”.
“Con me c’è Cristian Agnelli, Lillo Catalano, Alessandro Rubichini e Nazareno Tozzo preparatore atletico. Insieme a loro abbiamo trovato collaboratori molto professionali e li ho portati con me da un po’ di tempo. Sono legate a me da una idea comune e che lavorano anche più di me. Sono persone di fiducia e crediamo tutti nella stessa cosa e nella stessa idea”.
“Vengo in una squadra forte con giocatori forti che voglio conoscere – continua Aquilani –, vedere e capire se hanno la predisposizione di cambiare qualcosa a livello mentale. A livello calcistico hanno qualità importanti e voglio capire da loro se hanno curiosità e voglia di far qualcosa che può risultare diverso. Più ci sono ragazzi giovani, meglio è. È anche vero che la Serie B è un campionato lungo e difficile, un buon mix è una cosa giusta a mio avviso. La rosa è molto ampia e va sfoltita e andranno inseriti giocatori nuovi. Voglio capire chi ha la voglia e la curiosità di affrontare una stagione importante. Non mi pesa il soprannome ‘predestinato’. Sono contento e motivato di iniziare. Faremo un lavoro specifico per tutti”.
Spazio poi alla tattica da utilizzare: “Il modulo di gioco? Vorrei quattro giocatori dietro e tre davanti, poi a centrocampo vediamo. Come vedo il calcio io non ho un modulo ma concetti di riferimento. i giocatori devono sapere che oggi si riparte da zero, quello che è stato il passato è finito. Tutti devono essere consapevoli che inizia una storia nuova e lo devono dimostrare con la cultura del lavoro. C’è solo il lavoro e risponderà alle nostre domande”.
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