Serie B – Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli
Ovvero perché il Lecco non può pagare colpe non sue
La serie B è inguaiata, ma inguaiata fortemente. Difficile che ne esca fuori in maniera lineare senza cioè pagare dazio. Difficile, anzi quasi impossibile che il campionato parta il 19 agosto. Meglio organizzarsi dai primi di settembre se non oltre. Difficile pure che sia sempre a 20 squadre come ripetono costantemente Gravina e Balata. O meglio, forse sarebbe corretto dire ripetevano, fino a ieri, giorno della sorprendente decisione del Coni di accogliere il ricorso del Perugia a danno del Lecco. Che però è già stato inserito in calendario, ha iniziato il calciomercato e la stagione. Tutte variabili che farà prepotentemente valere in sede di ricorsi Tar e Consiglio di Stato, il 2 agosto e il 29 agosto.
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La Figc ha sbagliato: dopo lo slittamento di una settimana della finale play off di serie C, avrebbe dovuto posticipare, solo per la vincente, i termini per sistemare le carte e le cartucce per l’iscrizione. E non l’ha fatto. Così come non ha risposto alla richiesta di proroga del Lecco, che chiedeva solo qualche giorno in più per sistemare la documentazione visto che ha ottenuto la promozione con netto ritardo, dopo lo slittamento di cui sopra.
La Figc ha sbagliato e se il padre sbaglia, i figli non devono pagarne le colpe. Se il primo errore è della federazione, non è corretto che a farne le spese siano le affiliate.
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Se pure l’avvocato della Figc (Viglione) usa parole chiare e nette per descrivere la situazione che si è venuta a creare ( “Certe scadenze erano state fissate quando la finale era fissata per l’11: i vincitori avrebbero avuto 9 giorni per la documentazione. Il Lecco non avrebbe mai potuto farlo per il 15 (scadenza per gli stadi, ndr ), prima ancora che il match si giocasse, ma nemmeno per il 20 (scadenza per gli altri adempimenti, ndr ). Ha fatto tutto in meno dei 9 giorni che avevamo considerato… Il Lecco ha meritato la promozione sul campo. La Figc ha sbagliato: quando la Lega Pro ha cambiato il calendario, il 27 aprile, avrebbe dovuto modificare il termine per l’iscrizione della vincitrice dei playoff. Tra l’altro il Lecco aveva presentato istanza di proroga, senza risposte. L’errore commesso non può abbattersi sul Lecco ), allora è lecito attendersi qualche grossa sorpresa.
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Volendo sorvolare sulla correttezza dei ripescaggi che premierebbero due squadre nettamente retrocesse e con situazioni societarie traballanti (il lupo perde il pelo ma non il vizio, cara figc), l’unica strada logicamente percorribile è quella di non scontentare nessuno e mettere dentro tutti quelli che per il Coni sono ammissibili: Brescia (al posto della Reggina), Perugia e Lecco. Dunque un campionato a 21 squadre, un calendario da riscrivere ed un inizio torneo tutt’altro che stabilito. Perché il paradosso insopportabile sarebbe che la Figc penalizzi una squadra che ha meritato il posto in B, premiando una che lo ha perso sul campo (e malamente, visti i fattacci del finale) e tutto per un errore della stessa Figc. Benvenuti nel solito arruffato sistema calcio italiano…
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