Se si voleva una prova della solidità della difesa del Palermo, contro il Cagliari i tifosi l’hanno ottenuta ampiamente. I tempi regolamentari, finiti 0-0, dimostrano come i rosanero abbiano tenuto testa ad una squadra seppur superiore di categoria. Rosanero che sono usciti dall’Unipol Domus con tanti rimpianti ma con delle certezze (non tutte positive) in più.
Palermo, la difesa è tra le migliori ma manca qualcosa
Alla fine il risultato finale di Cagliari-Palermo, gara valida per i trentaduesimi di Coppa Italia, è lo stesso dell’ultima sfida tra le due compagini in Serie B. Un 2-1 che sa di “ho giocato bene ma non abbastanza per portare a casa il risultato”. Se nella sfida di maggio il Palermo ha dominato in lunghi tratti contro la squadra di Ranieri salvo poi rovinare tutto con l’espulsione di Marconi (che ha spianato la strada alla rimonta dei sardi con Lapadula), sabato i rosa hanno mostrato maturità e controllo del gioco, soprattutto in difesa. Ecco l’analisi del reparto difensivo.
Fabio Lucioni
Arrivato in estate dal Frosinone, Lucioni ha subito rapito il cuore dei tifosi rosanero. Un vero professionista, un veterano della categoria che ha subito alzato l’asticella del reparto difensivo. Nonostante l’età (36 anni da compiere il 25 settembre), Lucioni è rimasto in campo per tutti i 125 minuti di gara contro i sardi. Leadership e carisma sono al primo posto tra le sue caratteristiche tecniche. Occhio anche al “vizietto” del gol: l’anno scorso ben quattro le reti realizzate attraverso ottimi inserimenti offensivi sugli sviluppi di palle inattive.
Pietro Ceccaroni
Altro acquisto dell’estate rosanero. Venuto per fare il difensore centrale (affiancato a Lucioni), per necessità si è trovato a fare il terzino sinistro (con ottimi risultati). Arrivato dal Venezia, Ceccaroni dà sicuramente più opzioni a Corini che con lui in campo è libero di schierare o una difesa a 3 o una difesa a 4. Un vero e proprio jolly abbinato all’esperienza giusta per poter fare il salto di qualità.
Ivan Marconi
Alzi la mano chi non ricorda il salvataggio sulla linea nella finale di andata dei playoff di Serie C contro il Padova. Marconi è stato di gran lunga il miglior difensore della scorsa stagione tra le fila dei rosa. Grande fisicità e imperiosità negli stacchi di testa compensano sicuramente la scarsa rapidità (anche per via della sua struttura fisica). Alcuni lati negativi riconducono alla concentrazione nelle fasi del match, a volte un po’ calante.
Ionut Nedelcearu
È agli occhi di Corini il quarto difensore centrale per ordine di gerarchia. Nonostante le 36 presenze dello scorso anno in B, quest’anno il rumeno farà molta fatica a trovare spazio. Spesso impreciso, non ha mai dato la sensazione di padroneggiare in difesa e surclassare gli attaccanti avversari. Quando il livello si alza va un po’ in crisi, magari non è ancora pronto per il livello a cui il Palermo ambisce. Nedelcearu è però il classico “ottimo difensore da quarto slot” che tieni in panchina e quando lo usi può sicuramente fare bene.
Ales Mateju
La sua crescita è sotto gli occhi di tutti. Arrivato come pupillo e jolly di Corini, complice la sua duttilità in difesa, Mateju è stata una piacevole sorpresa per il Palermo. Da metà anno in poi si è capito dove lui si trovi più a suo agio, ovvero sulla fascia destra (ha giocato spesso come braccetto destro della difesa a 3). Si contende il posto da titolare con Buttaro sull’out di destra, ma con buonissime chance di “vittoria”. Negli ultimi mesi ha anche preso coraggio e ciò lo si vede dalle sovrapposizioni offensive che realizza.
Alessio Buttaro
La sua valutazione nel ritiro è nulla a causa dell’infortunio che lo ha costretto a stare fermo ai box per un po’ di tempo. Nelle ultime quattro gare della scorsa stagione Buttaro ha però dimostrato grande gamba. Deve assolutamente migliorare nella fase difensiva e capire il passaggio da esterno destro in un 3-5-2 a terzino destro in un 4-3-3. Si aspetta il suo secondo gol con questi colori, dopo il primo realizzato a Como lo scorso anno.
Giuseppe Aurelio
Attualmente è l’unico terzino sinistro di ruolo in casa Palermo. Il suo infortunio non gli ha permesso di fare una preparazione ottima, anche se il suo rientro è imminente. Aurelio è l’arma in più di Corini, la freccia della fascia sinistra. In fase offensiva è assolutamente un problema per le difese avversarie. Anche lui, come Buttaro, deve migliorare la fase difensiva per diventare a tutti gli effetti uno dei migliori terzini della cadetteria.
Simon Graves
Su di lui si erano create grandi aspettative, che però non sono state ripagate. Ad oggi il suo ruolo oscilla tra riserve di un difensore centrale e riserva di uno dei terzini. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato però non cambia: sta in panchina. Si vedrà se in stagione riuscirà a far cambiare idea a Corini che fino ad adesso lo ha utilizzato pochissimo.
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