Fallimento Palermo, i Tuttolomondo rinviati a giudizio
I fratelli Tuttolomondo sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Palermo, Angela Lo Piparo. Gli ex proprietari della società rosanero sono accusati per bancarotta fraudolenta. Oltre a questa accusa, ne hanno ricevute altre anche per autoriciclaggio e ostacolo alle operazioni di vigilanza della Covisoc. Lo riporta il Giornale Di Sicilia.
Palermo, fratelli Tuttolomondo nei guai: rinviata a giudizio l’accusa per bancarotta fraudolenta
I fratelli Salvatore e Walter Tuttolomondo sono stati accusati di bancarotta fraudolenta: la loro accusa è stata rinviata a giudizio nella giornata di oggi. Essi, subentrati a Zamparini nel 2019, entrarono in società con l’obiettivo di risanare le finanze dei rosanero e ripianare tutti i debiti dovuti alla pessima gestione degli ultimi anni.
A causa della penalizzazione inflitta ai rosanero (che li estromise dai play-off promozione per la stagione 2018/19), i Tuttolomondo si ritrovarono a gestire una società senza fondi. Per iscriversi al campionato successivo, falsificarono le carte, prima di tutto nascondendo lo stato di insolvenza, e poi tentando di coprire i debiti con crediti legati ad aziende inesistenti. Il reato di bancarotta fraudolenta è stato commesso dopo la bocciatura del piano da parte della Lega B e lo svincolo dei giocatori in rosa. I fratelli provarono a svuotare le casse della società dalle liquidità rimaste, intascandosele prima del fallimento ufficiale.
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