Palermo, una sosta parsa interminabile
Ebbene si, questa sosta è parsa davvero interminabile, nonostante la sua durata non sia stata assolutamente dissimile da ogni altra pausa per le gare delle nazionali svoltasi in precedenza. E il posticipo al lunedì sera non ha fatto altro che percepirla ancora più lunga di quanto in realtà non lo sia stata.
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Per quale motivo si è sviluppata questa sensazione tra chi segue i colori rosanero, che sia per lavoro o per passione, sembra davvero semplice da intuire, quasi scontato potremmo dire, in questo finale di ottobre dalle temperature super estive.
Ma siamo in Australia o in Europa? Questa è Palermo o Sidney? Perché a momenti ci apprestiamo a festeggiare il Natale sotto l’ombrellone, come accade a quelle latitudini, magari con il cappello da Babbo Natale indossato sdraiati su un asciugamano rosanero, davanti il mare di Mondello.
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Scherzi a parte, questo senso di disorientamento da sosta non è affatto dovuto al calcio, almeno non quello provocato dalle alte temperature fuori stagione, ma come accennato in apertura si deve a qualcosa di molto più naturale.
È il ritmo di inizio stagione di questo Palermo che ha creato questa sensazione, quel cammino fatto di sei vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, che come le ciliegie, che una tira l’altra, non avresti mai voluto fermarlo, neanche solo per una sosta di un turno.
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La macchina da oliare…
Che poi non è detto che le soste siano un fatto negativo, aiutano a rifiatare e perfezionare una macchina che fin qui ha mostrato anche meccanismi ancora da oliare perfettamente, nonostante il grande cammino e i punti in classifica.
Del resto lo stesso mister Corini nella conferenza prepartita ha evidenziato come c’è sempre da migliorare, da lavorare per curare con puntiglio ogni dettaglio, anche in considerazione degli infortuni che purtroppo inevitabilmente si susseguono in una stagione.
Le assenze inaspettate di Coulibaly e Di Mariano, privano il Palermo di alcune carte nella delicata sfida allo Spezia, squadra che viene dalla serie A e che tenterà in ogni modo di lasciare il Barbera con il miglior risultato possibile.
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Soprattutto l’assenza del senegalese potrebbe comportare in corso di partita dei ragionamenti differenti rispetto il solito non solo a centrocampo, ma anche in avanti, nell’ottica del mantenimento di un equilibrio al quale difficilmente il tecnico di Bagnolo Mella rinuncia.
Inizia un tour de force
Con lo Spezia, la prima di cinque partite in casa su sette, si apre un tour de force con le prime cinque partite della serie che si giocheranno in venti giorni, che nulla ha a che vedere con la crisi da astinenza da sosta di cui si discuteva.
Uno stop and go che non deve spaventare la squadra rosanero perché come ci insegna il giornalista e scrittore Bill Bryson “il segreto del camminatore di successo è che sa sempre quando fermarsi”.
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