Pirlo e Corini, da registi ad allenatori: tanti i punti in comune
Sampdoria-Palermo è una sfida dal grande fascino, che riporta alla mente dei tifosi quei tempi in cui entrambe lottavano per l’Europa che conta. Oggi le si potrebbe chiamare “nobili decadute” che provano a ritornare nella categoria a cui le rispettive storie ambiscono. Tuttavia la sfida che si giocherà al Ferraris vedrà affrontarsi due allenatori che hanno in comune più di quanto si possa pensare: dal percorso fatto in carriera passando per le squadre in cui hanno giocato da calciatori. Eugenio Corini e Andrea Pirlo si conoscono molto bene, ma sabato saranno nemici per un pomeriggio.
Registi, allenatori e compagni di squadra: le tappe di Pirlo e Corini
Il destino certe volte sembra si diverta nel creare delle coincidenze. Entrambi bresciani, entrambi registi e con un passato da compagni di squadra proprio tra le file delle Rondinelle. Durante le loro conferenze hanno voluto ricordare quel periodo: “Aveva 16 anni– dice Corini – era magrissimo e si allenava con noi della prima squadra. Dovevamo andare a giocare a Reggio Emilia e gli dissi di tenersi pronto perché avrebbe fatto uno spezzone. Alla fine è entrato e da lì ha fatto la carriera che tutti conosciamo”. Era l’esordio in Serie A di quello che poi sarebbe diventato uno dei giocatori italiani più forti della storia e l’attuale tecnico dei rosanero n’è stato testimone in prima persona.
I punti in comune però non finiscono qui. Durante la loro carriera da giocatore Corini e Pirlo hanno interpretato magistralmente il ruolo del regista. L’allenatore rosanero ha sempre giocato in quel ruolo mentre Pirlo è stato spostato in seguito all’intuizione di Carlo Mazzone, che da trequartista ha arretrato il suo raggio d’azione. L’altro punto in comune è la maglia bianconera della Juventus indossata da entrambi in momenti differenti delle loro carriere. L’ex numero cinque era agli albori della sua carriera approdando all’età di 20 anni in una delle squadre più forti in quel periodo. Pirlo ha indossato la maglia bianconera nella fase finale della sua carriera. Era il 2011 e dopo aver vinto lo scudetto col Milan di Allegri, nell’estate seguente, si trasferì alla corte di Antonio Conte per iniziare un ciclo vincente e lasciando dopo la sconfitta nella finale di Champions giocata a Berlino contro il Barcellona nel 2015.
Pirlo e Corini, “il maestro” e “il genio”: uno diventato un’icona del calcio mondiale e un altro rimasto ad alti livelli per tanti anni. Oggi si ritrovano con qualche ruga in più e una nuova vita da allenatore, ricordando i tempi in cui erano padroni in mezzo al campo.
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