Brescia, Maran: “Volevo allenare qui. Cellino colpito dalla mia voglia di tornare”

Brescia, Maran: “Volevo allenare qui. Cellino colpito dalla mia voglia di tornare”

Si è presentato in conferenza stampa il nuovo allenatore del Brescia, Rolando Maran. Dopo 17 anni, il tecnico è ritornato sulla panchina delle Rondinelle: nonostante questo lungo periodo di tempo, sembrerebbe non aver mai dimenticato l’esperienza bresciana. Voglia di tornare notata anche dal patron Cellino, che l’ha scelto per sostituire Gastaldello.

Ecco le sue parole, riportate da TuttoMercatoWeb.

Le dichiarazioni del nuovo allenatore del Brescia Maran

Sul suo ritorno a Brescia: “Ho sempre avuto il piacere di tornare e volevo riprendere da dove avevo lasciato. Cellino e Castagnini hanno visto in me la voglia di tornare ad allenare qui. Per me 17 anni fa si era interrotto qualcosa di importante. Non credo che da altre parte le cose siano diverse che qui, l’allenatore paga sempre anche se ci sono i risultati. Il nostro lavoro è questo. Importante è andare dove si sta bene”.

Sulla rosa a sua disposizione: “Quando subentri vai in una situazione dove ci sono difficoltà, almeno nel 90% dei casi. Qui c’è voglia di svoltare e per uno come me questa è una situazione ideale. Sono convinto sia la scelta giusta. Ora vedremo se davvero manca un regista naturale o meno, voglio valutare sul campo le caratteristiche di questa squadra. Voglio prendere decisioni per esaltare un organico. Sono qui apposta per risolvere i problemi che ci sono, anche sulla testa dei ragazzi: bisogna tirar fuori gli aspetti caratteriali”.

Su Cellino: “Ognuno ha la sua personalità, ci siamo conosciuti e piaciuti. Ho solo una medicina, essere me stesso. Lui e Castagnini colpiti dalla mia voglia di tornare qui. Obiettivi? La volontà del presidente ve la dirà lui, ora io devo rimettere la barca nella direzione giusta per allontanarci dalle zone pericolose. Senza limiti, ma anche senza avere obiettivi che possono pesare troppo. Sembrano frasi fatte e mi dà fastidio, ma bisogno davvero pensare a una partita alla volta”.

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