Il silenzio del CFG è normale anche se a Palermo…
Il City Football Group è sicuramente maestro di comunicazione e lo insegnano le tante straordinarie iniziative di promozione del marchio Palermo intraprese in questo anno e mezzo.
Dua Lipa con la maglia rosa è solo l’ultima prova di queste straordinarie competenze anche se, a ben vedere, c’è qualcosa che non torna quando la comunicazione entra nel merito delle scelte tecniche, almeno a Palermo o in Italia, dove siamo abituati a ben altro.
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Ci riferiamo alla prassi consolidata della proprietà di assegnare all’allenatore il solo ruolo di interfaccia verso la città rispetto ai risultati della squadra e le scelte tecniche.
Se da un lato è sicuramente corretto che di scelte tecniche parli esclusivamente chi quelle scelte le ha intraprese, dall’altro lato appare meno frequente che il commento delle prestazioni e dell’andamento del campionato rosa sia quasi esclusivamente affidato alla guida tecnica. Sappiamo che in Inghilterra il tecnico è anche l’unico che si interfaccia con la stampa e che ha il ruolo di manager a tutto tondo, insomma è spesso l’unico front man possibile. Però, nel calcio italiano, le abitudini sono diverse e prima che il popolo palermitano si adegui a questa nuova tendenza magari ci vorrà un po’ di tempo.
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Anche nel post Palermo-Cittadella la proprietà ha scelto la strada del silenzio verso l’esterno almeno fino a questo momento, salvo che nelle prossime ore le cose non cambino chiaramente.
La tifoseria e la stampa si trova quindi nella delicata situazione di attendere delle risposte al crollo delle prestazioni della squadra proprio dall’allenatore, lo stesso che in questo momento è sonoramente contestato e nell’occhio del ciclone.
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Un cortocircuito che rischia di aprire una leggera frattura tra l’ambiente palermitano e la società di viale del Fante, viste le dimensioni della contestazione che col passare delle settimane ha coinvolto l’intera piazza palermitana, incluso il tifo organizzato.
Così anche le parole del solo capitan Brunori non riescono a sopire gli umori della piazza, trattandosi chiaramente solo di un giocatore e non di un esponente di quella proprietà che può giustificare e circostanziare determinate scelte.
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È chiaro che nessuno vuole criticare una proprietà che sta investendo in modo consistente nella piazza palermitana, con prospettive mai immaginate prima, ma semplicemente mettere in evidenza i rischi di questo silenzio che può avere diverse interpretazioni.
Perché il Silenzio non fa domande, ma può darci una risposta a tutto, ci racconta un grande autore come Ferstl, ma è anche vero, ci permettiamo di aggiungere, che spesso quelle risposte possono essere sbagliate e far danni…
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