Lecco, Crociata: “Sognavo di essere Miccoli al Barbera, ma scelsi il Milan”
In una lunga e toccante intervista ai microfoni di gianlucadimarzio.com, il centrocampista di origini palermitane Giovanni Crociata ha raccontato la sua storia personale, iniziata tra le campagne del suo paese San Giuseppe Jato e continuata al Nord per inseguire il suo sogno, ovvero quello di diventare un calciatore. Ecco le sue dichiarazioni.
Le parole del centrocampista del Lecco Crociata
Sul suo momento no: “Tra Empoli e Spal ho affrontato periodi difficili. Non mi sentivo bene. Non mi sentivo me stesso. Tornavo a casa ed ero triste, non stavo bene. Tutto sembrava andare male. Ora che sto bene, in campo è tutta un’altra storia”.
Sulle sue origini siciliane: “Sognavo di essere Miccoli al Barbera. O anche Lampard, non chiedermi il perché. La mia famiglia abita in campagna vicino a Palermo. Abbiamo uno spiazzo con tre ingressi al magazzino di mio padre. Erano le mie porte per giocare. Scelsi il Milan: mi volevano anche Inter, Juve e Palermo. Venne in Sicilia un dirigente bianconero per convincermi, ma i rossoneri mi hanno seguito tanto, sentivo la loro vicinanza. È cambiato tutto a Milano: soffrii tanto il distacco. Mi chiudevo in bagno a piangere. Mio padre non prende l’aereo. Non sai quante volte è arrivato in macchina dalla Sicilia per stare con me. Inzaghi mi diceva che ero il nuovo De Rossi“.
Sulla vittoria a Palermo firmata con un suo gol: “Quella è stata la mia prima volta al Barbera. In tribuna ci saranno state 40 persone tra parenti e amici. Non ero mai riuscito a giocarci. Prima della partita Bonazzoli mi chiamò, voleva farmi riposare… Per fortuna era solo uno scherzo”.
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