Palermo – Tutto bello, tutto corretto ma adesso servono solo i fatti
Le due settimane di assenza del calcio giocato hanno sicuramente stemperato il volume della protesta scoppiata dopo la sconfitta interna con il Cittadella. Tuttavia abbiamo ancora negli occhi e nelle orecchie l’immagine di cori, striscioni e contestazioni che hanno accompagnato la squadra nell’immediato finale ma anche nei giorni successivi con la presa di posizione anche della tifoseria organizzata, cosa non frequente vista la filosofia che accompagna i più assidui e irriducibili sostenitori della maglia rosanero.
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E sebbene queste settimane sono state riempite anche da cose belle, è dall’ultima prestazione, dall’ultimo risultato e dalle sue conseguenze che vogliamo ripartire. È stato tutto bello, il gala del calcio a Salerno, il premio a Brunori come migliore attaccante dello scorso campionato di B, il premio alla società per il suo lavoro sui social, le parole dei calciatori di pronto riscatto fino a quelle del tecnico Corini nella conferenza pre partita. Ci sta tutto, è tutto corretto ma se per un attimo ritorniamo alla sera del Cittadella, sono tutti elementi che non sarebbero serviti ad attenuare la protesta.
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Tutto questo per dire che al tifoso, sia a quello che domani siederà in poltrona che a quello che si sobbarcherà centinaia o migliaia di chilometri per essere presente al Libero Liberati di Terni, importano poco le parole o i premi: il tifoso vuole una squadra che vinca e convinca, cosa che è chiamata a fare domani il Palermo contro la Ternana. I rosanero saranno accompagnati da un buon numero di sostenitori e dunque potranno contare sull’apporto della propria gente ma questo potrà diventare un boomerang se la prestazione e il risultato ricalcassero quelle dell’ultimo mese.
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Due settimane in cui Corini avrà lavorato sia sul piano tecnico che atletico ma soprattutto mentale, che avrà impiegato per cementare ancora di più l’unità del gruppo perché da una crisi, da un periodo davvero buio si esce sempre tutti insieme, remando tutti dalla stessa parte. E a parola sembra proprio così ma ormai le chiacchiere stanno a zero, come si suole dire…
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