Se qualcuno vuole davvero bene al Palermo, faccia qualcosa
Sembrava un campionato che stava prendendo una bella piega, un torneo che il Palermo poteva affrontare da protagonista. Per carità, senza avere mai particolarmente brillato, i rosanero erano al comando (un punto dal Parma con la gara col Brescia da recuperare). Vincevano e davano la sensazione di potenza, forza ed esperienza. Insomma sembrava che la squadra di Corini avesse le carte in regola per ambire alla promozione, con concrete e fondate speranze.
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Poi qualcosa è cambiato, si è rotto. Diciamo dopo il pareggio in extremis con lo Spezia, davanti a 30 mila spettatori entusiasti e con un feeling ritrovato fra team e tifosi. Tutto sembrava perfetto e si viaggiava a gonfie vele per quanto le prestazioni non erano mai brillanti. Ma lo accettavamo e digerivamo dicendoci che in B è raro vedere calcio spettacolo, che conta la concretezza, il risultato. E finchè dura è fortuna, si dice. Poi, poi sarà successa inevitabilmente qualcosa: condizione atletica, malcontenti, musi lunghi, conflitti, confusione tattica? Chissà, solo chi è dentro può sapere e intervenire. Ma non sembra, apparentemente, che si stia facendo qualcosa di forte, come richiederebbe questo volo in picchiata incontrollata cominciato tante gare fa.
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La situazione, agli occhi dei tifosi, è insomma quella di un immobilismo generale e noi sappiamo che non è così ma che c’è gente che lavora 24 ore per la causa rosanero. La gente però percepisce solo attesa, di chissà cosa o chissà chi. Un rimandare sempre alla prossima partita poi puntualmente smentito. La svolta, il bivio: così viene presentata la gara successiva. Che poi, tristemente, la partita diventa non quella della svolta o del bivio, ma l’ennesima in cui il Palermo prende in pieno un palo, insomma si schianta contro l’avversario di turno, sia essa una big che una pericolante. Perché ormai la fragilità della squadra è tale che tutti gli avversari sono diventati pericolosi e possibili vincitori.
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Chi può intervenga, non rimandi alla prossima e poi alla prossima e poi alla prossima. Non può essere solo un problema di zolletta del terreno, di 4-3-3 o di 3-5-2. Finiamola, è aria fritta negli occhi della gente che, stupida non è. Così come tirare in ballo gli infortuni è ingiusto nei confronti della proprietà che ha allestito un ottimo organico (si, ne siamo ancora convinti) e creato di fatto 2 squadre altamente competitive. Non può essere l’assenza di 3-4 giocatori a spiegare cotanta mediocrità, tanta pochezza, perché chi li sostituisce vale tanto quanto chi è fuori per infortunio. Chiacchiere (per non dire minkiate) anche queste.
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Se qualcuno vuole davvero bene al Palermo, faccia qualcosa. E per quanto possa sembrare, il riferimento non è solo al tecnico ma a chiunque può intervenire. Magari partendo da lontano per venire a dare una scossa, una strigliata, per riportare serenità in un team che, viste le prestazioni in campo, dimostra l’esatto contrario.
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