Vito Chimenti è da molti considerato uno tra i più grandi attaccanti della storia del Palermo. Non molti tifosi lo ricorderanno, chiaramente, dato che gli anni in cui il centravanti (originario di Bari) militava in rosanero erano gli anni ’70. Eppure Chimenti ha contribuito a scrivere la storia del club di Viale del Fante. Questo è uno dei motivi che hanno spinto lo scrittore, Enrico Buccheri, a ricordare le sue gesta in un libro con la prefazione di Dario Mirri, il presidente del Palermo.
Vito Chimenti, colui che rese Palermo grande
“Ho scritto la biografia per celebrare un personaggio che ha fatto innamorare i palermitani con le sue giocate da calciatore e la sua genuinità di uomo umile”. Questo un estratto del discorso recitato da Buccheri nel cuore del Barbera, sede della presentazione del libro, il quale è disponibile anche allo store del noto impianto palermitano.
Il ricordo di Buccheri
“Ritengo giusto che oltre al Vito giocatore si conoscessi il Chimenti uomo, capace di trasformare una passione in mestiere e di insegnare ai più giovani, con il proprio esempio, che la via per superare le difficoltà non è aggirarle o evitarle ma affrontarle. Una vita sempre in salita, nato in una famiglia povera, ma affrontata sempre a testa alta senza mai cedere alla seduzione della strada intesa come malaffare capace di garantire guadagni facili ma disonesti”. Ricordiamo che Chimenti ha giocato per due stagioni al Palermo, dove ha segnato tanto e ha (quasi) regalato ai suoi tifosi una Coppa Italia.
In finale, quel giorno, l’attaccante siglò la rete del vantaggio al primo minuto di gioco contro la Juventus. Il destino, in quel caso, si intromise interrompendo questa sua splendida cavalcata. Chimenti infatti uscì a fine primo tempo a causa di un infortunio al ginocchio procuratogli da Antonio Cabrini.
“Il suo amore per i palermitani, sempre ricambiato, è nato grazie ad un gesto atletico, la sua bicicletta, ed è continuato per sempre anche dopo aver lasciato Palermo. Simbolo di un’appartenenza ai colori rosanero indipendentemente da vittorie di trofei, conosciuto anche da chi non lo ha mai visto giocare, perché troppo giovane, ma che ne conosce le gesta attraverso i racconti di genitori e nonni. Esattamente quello che capita ai miti, agli eroi di cui è doveroso quindi cantare le gesta”. Queste le emozionanti parole di Buccheri nel ricordare Vito Chimenti, scomparso lo scorso 29 gennaio all’età di 69 anni.
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