Palermo, perché Marconi non va massacrato
Fa sicuramente rabbia perdere una vittoria meritata sul campo per un gesto come quello di cui si è reso protagonista Ivan Marconi nel finale della partita di Como, anche se massacrare un giocatore per un’ingenuità non è mai strada da percorrere.
Abbiamo visto e rivisto le immagini alla moviola di quel pugnetto sferrato dal difensore bresciano al comasco Curto, un gesto che a ben vedere non pare in mala fede ma frutto più di un “colpo di testa”, un gesto d’istinto insomma, dettato dai nervi a pezzi e dalla stanchezza.
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Una grave ingenuità…
Un gesto assolutamente non giustificabile, lo chiariamo subito, a maggior ragione per un giocatore che di ruolo fa proprio il difensore centrale, abituato a contrasti in area di quel tipo, pane quotidiano per non dire normale routine.
Eppure Marconi è uno di quegli elementi che hanno trascinato il Palermo in serie B due anni fa, l’autore della splendida rovesciata che ha negato il goal al Padova nella finale di andata all’Euganeo, uno dei pochi reduci di quella splendida cavalcata.
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Marconi, insieme a Valente, ha saputo confermarsi in serie B nonostante l’età avanzata, ottenendo un rinnovo contrattuale meritato sul campo da titolare nel primo anno targato CFG, forse non sempre mostrando prestazioni esaltanti ma sicuramente non lesinando mai gocce di sudore.
Ivan Marconi è e resterà un giocatore simbolo del nuovo Palermo post rinascita, resterà nei cuori dei tifosi il lottatore indomito, l’uomo delle salvezze disperate, come quella rovesciata scalfita per sempre nella storia del Palermo.
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Guardare avanti, tifosi e giocatore…
Per tutto questo i tifosi, al di là della sacrosanta rabbia e delusione per l’ennesima vittoria sfumata al fotofinish, sapranno sicuramente dimenticare questo brutto episodio, così come ci sia aspetta da Marconi una giusta reazione.
E proprio l’agente del difensore bresciano Stefano Lombardi, intervistato oggi da TMW, ha rimarcato come il suo assistito pensa già a come rifarsi dell’episodio sfortunato che lo ha visto protagonista, sottolineando l’attaccamento ai colori rosanero del giocatore.
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Ma al di ogni ragionamento Ivan Marconi ha sicuramente accumulato un po’ di credito nei confronti di tutto l’ambiente per non meritarsi un massacro in pubblica piazza, senza esclusione di colpi e pietà alcuna, un atteggiamento che da alcuni commenti social sembra assolutamente fuori luogo.
Ed è fuori luogo non solo nella considerazione che ogni tifoso dovrebbe avere del giocatore Marconi, ma anche alla luce dell’episodio in sé fortemente caratterizzato, oltre che dall’ingenuità del difensore palermitano, anche da una evidente e plateale sceneggiata di Curto.
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Quello che mi lascia perplesso è la disparità di trattamento tra Marconi e kasami stesso fallo in area di rigore a Como espulsione e rigore a Genova solo espulsione , Perché??