Palermo – Un 2023 forse deludente ma il sogno di Corini…
Fine anno e come spesso accade è l’occasione per fare un bilancio e trarre alcune conclusioni. Il 2023 è stato il primo anno completo di gestione City Group e probabilmente dal loro punto di vista non è stato deludente, tutt’altro. Da quando la società dello sceicco Mansour ha rilevato il Palermo, sono stati rispettati i programmi: campionato di assestamento quello precedente, restare attaccati alla zona promozione per questo torneo. Dunque programmi rispettati e 2023 da salutare con soddisfazione. Questa la visione della proprietà, ma siccome il calcio come la vita è soggetta a sfumature e letture diverse, forse per i tifosi non è esattamente così, forse però.
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Il campionato scorso la squadra ha iniziato un percorso di sali/scendi che purtroppo è continuato anche quest’anno e la mancanza di continuità è stata sicuramente l’elemento che più di tutti ha penalizzato il cammino dei rosanero. Una discontinuità che ha portato a risultati deludenti e iniziato a incrinare il rapporto fra tifoseria e tecnico che quest’anno ha conosciuto la sua massima espressione dopo la sconfitta interna col Cittadella. Una leggera ripresa nel girone di ritorno aveva portato la squadra a ridosso dei play off poi vanificati dal pareggio dell’ultima di campionato, forse il momento più deludente della stagione passata.
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Il tifoso in estate è riuscito a metabolizzare la delusione grazie al mercato di potenziamento importante del club ed alle ambizioni che sono cresciute rispetto al semplice consolidamento del primo anno di gestione City Group. Un inizio scintillante e scoppiettante, una passione che si riaccende ed esplode nella gara interna con lo Spezia (record spettatori di tutta la serie B). Poi qualcosa si rompe e solo i protagonisti sanno cosa. Un tunnel lungo lunghissimo, la delusione della gente è palpabile: Corini diventa il capro espiatorio ma non è il solo responsabile.
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La contestazione cresce sia in casa che in trasferta, i risultati non migliorano, il gioco nemmeno. Poi le ultime quattro gare: qualcosa cambia, nella testa e nelle prestazioni: si pareggia a Parma e Como (ahi ahi Marconi), si vince con Pisa e Cremonese. La pace sembra fatta e ritorna il sereno sperando che non sia soltanto una tregua temporanea. E allora la gente torna a guardare la classifica che la crisi aveva compromesso: il Palermo chiude l’andata al quinto posto a sole tre lunghezze dalla promozione diretta. Ora arriva il mercato e pare che la proprietà sia disponibile a un forte investimento (più di 5 milioni?) per puntellare l’organico e provarci adesso, ora, quest’anno, anche se i programmi non lo obbligano.
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E riprende vigore il sogno, quella promozione che per Corini sarebbe la chiusura di un cerchio. Promozione da capitano e promozione da allenatore: andasse così entrerebbe definitivamente nella storia del calcio rosanero. E a pensarci bene c’è anche qualcosa di romantico in questo sogno che unisce tifosi e tecnico.
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