Palermo – La media inglese non basta più
Riflessioni sulla 3a giornata di ritorno e se sia stato un turno favorevole o meno
A scanso di equivoci e per evitare inutili polemiche chiariamo subito che il punto conquistato a Catanzaro va benino, perché era scontro diretto, i calabresi, nonostante la crisi dell’ultimo periodo, hanno disputato finora un campionato più che dignitoso e la gara in Calabria non era mai stata particolarmente favorevole.
Premesso questo e cioè che il pareggio non è da buttare via, la riflessione è più generale e cioè su quanto servano i pareggi per recuperare posizioni, per puntare alla seconda piazza. Chi vi scrive tuttavia resta convinto che l’unico obiettivo reale e veritiero al momento è un piazzamento playoff, il migliore possibile. Almeno a giudicare dalle prestazioni (decisamente meglio di Cittadella ma niente di straordinario).
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In attesa di Cittadella-Sampdoria che può far scivolare il Palermo di nuovo al sesto posto (basta un pareggio ai veneti) proviamo a ragionare sul turno appena concluso che alla vigilia sembrava decisamente sfavorevole ai rosanero. Ed in effetti, in parte, la situazione è peggiorata: se prima della 3° di ritorno il distacco dal secondo posto era di 4 punti, ora dopo le vittorie di Venezia e Cremonese, è salito a 5 e per una squadra che deve inseguire non è una bella notizia. E’ vero, si è accorciato di un punto su Parma e Como ma purtroppo, quando hai tante squadre davanti è molto molto probabile che qualcuna perda colpi e qualche altra li guadagni. Quando devi recuperare e hai tante squadre davanti, il pareggio esterno non basta più, ha il sapore del bicchiere mezzo vuoto.
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Insomma, la sensazione è che se il Palermo non mette dentro un filotto di 3-4 vittorie consecutive, difficilmente la situazione cambierà, ovviamente in fatto di promozione diretta. In altre parole la semplice media inglese, pari esterno e vittoria casalinga, difficilmente consentirà di scalare tante posizioni e guadagnarsi almeno il secondo posto. Dunque il pareggio di Catanzaro, importante perché ottenuto contro una diretta concorrente, tenuta a 2 punti di distanza, nella valutazione complessiva del turno, non è stato ottimale e lascia qualche rammarico. Chiariamo.
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A fine gara ma anche il giorno dopo, tutti a parlare di Palermo convincente, autoritario, che avrebbe dovuto stravincere la partita e che va via dal Ceravolo pieno di rammarico. Sì ma il rammarico è un altro e cioè che vista la difficoltà della squadra di Vivarini, ben al di sotto di quella apprezzata all’andata, forse con una prestazione migliore il Palermo avrebbe portato a casa una vittoria fondamentale per rilanciarsi in classifica. Ma quello che si è visto in campo dice invece che il pareggio è giusto, sacrosanto e veritiero. Per ambire ad altro, per avere sogni di promozione diretta bisogna fare molto di più quanto di quello visto a Catanzaro che forse è sufficiente ad ambizioni diverse, come i play-off. Poi tutto è opinabile, come le cose della vita…
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