Palermo, il momento più buio della stagione. Provvedimenti?
Due partite nella stessa partita: nel primo tempo il Palermo ha fatto vedere cosa sa fare e come sa giocare. Nella ripresa ha fatto vedere come sa perdere. Ma riavvolgiamo il nastro.
C’era curiosità di capire se il Palermo avesse tratto benefici dalla sosta oppure si sarebbe ripiombati nelle stesse condizioni delle ultime gare, quelle della nuova crisi. Un match importante anche in prospettiva, in chiave playoff e miglior piazzamento. Una gara delicata quindi che ha visto i rosa soffrire tanto all’inizio ma che dopo il gol annullato a Di Francesco, si sono trasformati. Interessanti verticalizzazioni, giocate in profondità, poco giro palla sterile e inutile. Insomma un bel Palermo che chiudeva la prima frazione sopra di 2 gol, ma la paura di Cremona era ancora viva per esultare anche se il Pisa sembrava tramortito.
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La ripresa? Un delirio: un Palermo rinunciatario che non supera la metà campo e che ha completamente smarrito la voglia del primo tempo. Insomma come a Cremona, anzi peggio di Cremona. Perchè il Pisa non è la Cremonese eppure in soli 18 minuti la squadra di Aquilani la rimonta. Il Palermo sparisce letteralmente dal campo. Se qualcuno pensava di aver toccato il fondo a Cremona, si stava sbagliando. Questa squadra non finisce di stupire, in negativo, ovviamente, e così finisce in disfatta una gara che a fine primo tempo sembrava poter dare altre gioie e non la solita arrabbiatura.
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Oggi si è toccato probabilmente il momento più buio della stagione, il più delicato; peggio di Cremona perchè quella era la Cremonese (in lotta per la promozione) e non certo un Pisa frastornato al 45′. Ma purtroppo ormai perdere sta diventando un trend “normale” in casa rosanero, visto che non si prendono provvedimenti (4 sconfitte in 5 partite dopo aver speso un patrimonio!!!).
Definire imbarazzante il secondo tempo del Palermo è quasi sminuire l’accaduto : 4 gol in 35 minuti forse non si vedono nemmeno a calcetto. Insomma solita musica, soliti tifosi incazzati, solito confronto a fine gara sotto il settore ospiti ed anche solite dichiarazioni post gara. La rassegnazione (con conseguente svuotamento del Barbera) del popolo palermitano nasce anche da questo, da questa impotenza e immobilismo che non ha prodotto alcuna variazione sul tema, cioè le sconfitte. E sinceramente, con questa filosofia attendista, non si capisce chi o come si può uscire da questo burrone. Mentre il medico studia…
E all’orizzonte non si vedono provvedimenti per dare una svolta, per salvare il salvabile cioè giocarsi i playoff con un briciolo di speranze e non d’ufficio come onestamente questo Palermo potrà fare. Provvedimenti che non sono soltanto il cambio tecnico, ma una scossa, di qualunque natura. Perseverare in questo modo, da mesi, fa male a tutti, in primis alla società che inizia a subire le prime critiche. E non è bello, dopo gli sforzi e gli investimenti fatti.
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E, citando un coro, “… se ne va, il Catanzaro se ne va”. I calabresi vincono a Parma e superano il Palermo che adesso è sesto, quindi fuori anche dagli obiettivi stagionali. Insomma un’annata fallimentare se il campionato finisse oggi. E per certi versi sarebbe anche meglio, almeno il sesto posto sarebbe salvo. Ma purtroppo è ancora lungo, anche se, onestamente, questo Palermo, non ispira molta fiducia in chiave percorso playoff. Se la gara di Pisa doveva servire a capire se i rosanero erano guariti, purtroppo ha detto esattamente il contrario e cioè che sono anche peggiorati. E ora speriamo di non sentire che mancano 7 finali…
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