“Strade Rosanero”
L’ospite rosanero:
L’ospite di questa puntata della nostra rubrica si chiama Guido Pagliaro, ha 43 anni e vive a Roma da 5 anni e a scanso di equivoci mette subito le cose in chiaro… “ a causa del mio trasferimento nella capitale ho dovuto lasciare il mio posto in gradinata dopo 15 anni di grandi gioie e cocenti delusioni: rosa come il dolce, nero come l’amaro”. Guido è un vulcano di idee, di racconti, di smisurata passione per i colori rosanero e per il giornalismo sportivo.
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Ci apre il suo cuore e prima di rispondere alle nostre domande ci confida, con evidente emozione, che tutta la sua famiglia è tifosissima del Palermo e che fin dalla sua nascita non ha “avuto scampo” perché è stato avvolto nel rosanero dai suoi genitori quando ancora era in fasce. Il nostro ospite, parlando di Palermo, ci confida di custodire un solo numero nel suo cuore … scopriamolo insieme…
Buona lettura.
“Ognuno percorre la sua strada, ma a tinte rosanero è senz’altro più bella!”
Le domande:
- Se ti dico Palermo cosa mi rispondi?
“Ti rispondo che Palermo significa passione. La passione che ho conosciuto la prima volta che sono entrato allo stadio con mio padre, era la serie C2, l’avversario era il Latina e vincemmo 3 a 0. La stessa passione che mi porta a emozionarmi ogni volta che torno allo stadio o entro in un settore ospiti circondato dai nostri colori.”
- Dove ti ha portato il rosanero?
“Ho seguito il Palermo in giro per l’Italia, ma se proprio devo scegliere un episodio penso a una partita che non ho visto dal vivo ma in tv, anzi al PC: Thun – Palermo 1-1. Ero in Australia e mi svegliai nel cuore della notte per assistere alla partita e alla nostra eliminazione, ma non me ne pento: allora non lo sapevo, ma è stata l’ultima partita europea che abbiamo giocato. Almeno sino a ora.”
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- La tua partita del cuore?
“Ho già parlato della mia prima partita allo stadio, indimenticabile come tante altre: la riapertura dello stadio contro la Lucchese, Palermo – Fidelis Andria e la prima promozione in B (con invasione di campo a fine partita), Palermo-Ascoli e la promozione con Sensi presidente, ovviamente Palermo-Triestina o la prima vittoria contro la Juventus di Capello. Credo però che la finale di Coppa Italia contro l’Inter sia il punto più alto della nostra storia recente. “
- Il tuo giocatore del cuore?
“Anche qui è difficile scegliere: gente come Biffi o Sicignano hanno incarnato la stessa passione di tanti tifosi, abbiamo avuto la fortuna di assistere dal vivo alle giocate di Zauli, Corini, Toni, Pastore, Dybala o Miccoli, non posso dimenticare le scelte di cuore di Andrea Accardi e Santana. Conservo però solo una maglia con il nome dietro: è la 8 di Daniele Di Donato.”
- Esprimi un desiderio, ce lo racconti?
“Sento la musica della Champions League, alla fine il boato “the champioooonssss”, alzo gli occhi e alle mie spalle c’è monte Pellegrino, siamo al Barbera…”
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