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Palermo, delusione Insigne: un amore mai sbocciato

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Palermo, delusione Insigne: un amore mai sbocciato

In un’annata particolarmente complicata sotto diversi punti di vista, i tifosi del Palermo hanno provato ad identificare alcuni “capri espiatori” che potessero giustificare gli alti e bassi della stagione terminata con la sconfitta del Penzo contro il Venezia, che ha sancito l’eliminazione dei rosa dai playoff.

Sono diversi i giocatori finiti sotto torchio dei tifosi: tra oggetti misteriosi e chi ha semplicemente reso peggio rispetto alle aspettative, il ricercato numero uno dalle critiche del pubblico rosanero è sicuramente Roberto Insigne.

Palermo, Insigne non ha lasciato il segno: la sua stagione

L’ex Frosinone è stato uno dei principali colpi dell’estate palermitana. Acclamato dai tifosi, il partenopeo è stato uno dei regali che il City Group ha gentilmente consegnato nelle mani di Corini ad inizio anno. Assieme a Di Francesco, Insigne è stato il “colpo promozione” che, però, non ha trovato conferma nel corso della stagione.

Dati alla mano: 2 gol e 4 assist in 27 partite stagionali tra campionato e playoff. Un bottino esiguo, conoscendo le sue qualità e le aspettative sul suo conto. Un inizio poco graffiante, poi la gara contro il Pisa al Barbera: forse, o senza forse, la sua migliore gara stagionale, dove mise a segno un gran gol e due assist. Probabilmente anche il suo unico vero acuto, al ritorno dopo la lombalgia.

L’illusione Pisa e il declino

Sembrava poter essere il la per dare finalmente il via alla sua stagione, ma da lì c’è stato poco altro da segnalare: Corini gli darà gradualmente sempre meno fiducia, fino ad non utilizzarlo più dopo la gara persa al Barbera contro la Ternana. Verrà rispolverato da Mignani, giocando solo 5 minuti a Cosenza, 17 contro la Reggiana e quasi tutta l’ultima gara di campionato contro il Sudtirol.

Usato come jolly tra le linee contro la Sampdoria nel primo turno dei playoff, sbagliando tanto sottoporta ma giocando comunque una buona gara, non viene confermato per la gara d’andata contro il Venezia, sprecando poi la sua chance nella sfida di ritorno e mettendo la parola fine su una stagione per lui (e per il Palermo) decisamente da dimenticare.

La difficoltà di ritagliargli uno spazio all’interno di un sistema di gioco che non ha messo in luce le sue qualità, gli importanti errori sottoporta e la mancata incisività quando chiamato in causa hanno pesantemente inciso sul suo primo (e forse unico?) anno a Palermo, dove non è riuscito a replicare l’impresa promozione, che gli era già riuscita a Parma, Benevento e Frosinone negli ultimi anni.

 

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