Palermo – Le pagelle di fine stagione: tanti bocciati e pochi promossi
Se non è stata una stagione completamente fallimentare poco ci manca. Di certo lo è stata per i tifosi che sognavano ben altro epilogo.
E’ vero che l’obiettivo di inizio stagione è stato raggiunto. Parliamo di quello messo nero su bianco dalla società, ovvero playoff, ma questo non vuol dire che un pensiero o forse qualcosa in più alla promozione anche nei piani alti di viale del Fante e Manchester non sia stato fatto. Gli ingentissimi investimenti del resto lo testimoniano.
Adesso però l’anno scolastico, ops il campionato, è finito e quindi è tempo di pagelle con i bocciati che superano di gran lunga i promossi e quindi la classe, a ri ops, la squadra la prossima stagione sarà integrata da tanti nuovi… alunni.
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Pigliacelli 6 – E’ stato il titolare per quasi tutta la stagione alternando ottimi interventi a qualche incertezza. Ma come si sa il ruolo del portiere è il più delicato perché gli errori possono essere determinanti e così spesso è finito, tante volte ben oltre i propri demeriti, sul banco degli imputati. Paradossalmente forse l’errore più evidente è quello che ha commesso in quella che potrebbe essere stata la sua ultima gara in maglia rosanero.
Desplanches 6 – Schierato a furor di popolo forse anche per far contenta la piazza gioca solo quattro partite, che gli permettono di avere un voto che è di stima ed incoraggiamento, prima di infortunarsi. Gli si addebita un errore in occasione della gara di andata persa contro il Venezia ma non ne siamo convintissimi. Di certo sarà il portiere del futuro del Palermo e probabilmente anche quello della nazionale azzurra se confermerà quanto di buono fatto vedere con l’under 21.
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Graves 5,5 – Quindici presenze per poco più di 1000 minuti giocati. Ha ritrovato a sorpresa la maglia da titolare nelle ultime partite confermando di poter essere un giocatore sul quale si potrà contare il prossimo anno quantomeno nel ruolo di panchinaro pronto a giocarsi comunque le proprie chances.
Lund 5,5 – E’ arrivato a Palermo senza mai essersi fermato complice la precedente esperienza. Questo alla lunga ha finito per pesare parecchio sulle sue prestazioni. Stanchezza, soprattutto, ma la poca attitudine a difendere lo hanno penalizzato in diverse circostanze. Ha comunque dimostrato di essere uno dei pochi del reparto arretrato che potrebbe valere la pena confermare.
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Lucioni 5,5 – Se la difesa nelle prime dieci partite aveva dimostrato di essere pressocchè imperforabile grande merito era stato dell’ex frusinate capace di dare sicurezza ai compagni e a tutto il reparto arretrato. Il lungo infortunio è coinciso con il crollo della formazione rosanero e quando è rientrato non è sembrato il giocatore sicuro e quasi insuperabile di inizio campionato anche per gli anni che iniziano a pesare.
Marconi 4,5 – Ha giocato poco e quando lo ha fatto è stato protagonista in negativo. Vedasi l’assurdo colpo rifilato ad un avversario a Como a partita praticamente vinta e costato due punti così come quello di Brescia. E’ tornato protagonista nei play off ma purtroppo è sembrato solo un fuoco di paglia prima del suo addio al Palermo.
Nedelcearu 5 – Dimenticato per tantissimo tempo in panchina ha finito per tornare titolare in concomitanza dell’infortunio di Lucioni. Ha alternato qualche discreta partita a una incredibile serie di svarioni causati da una lentezza di base che non può essere smentita. L’aver giocato gli ha permesso comunque di ritrovare la maglia della sua nazionale per la quale ad un certo punto sembrava in procinto di andar via da Palermo. Alla fine potrebbe comunque restare se accetterà di fare panchina.
Diakitè 6 – Ha dimostrato di avere delle ottime potenzialità anche se ha finito per esprimerle in rare occasioni. Fisicamente sulla fascia potrebbe diventare devastante anche se lo ha dimostrato più nelle sue precedenti esperienze che non in maglia rosanero. Se partirà con il piede giusto potrebbe rappresentare uno dei punti fermi della prossima stagione.
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Buttaro 5 – Dieci presenze per poco più di 470 minuti nelle quali non ha mai lasciato il segno se si eccettua il gol realizzato a Cosenza. Ha finito per essere schierato anche a centrocampo negli esperimenti di Mignani che in questa posizione lo ha esposto a non poche critiche. Certamente da lui ci si aspettava molto di più ma purtroppo non è evidentemente pronto per una piazza difficile come quella di Palermo.
Aurelio 5 – Tanta troppa fatica su quella fascia che ha trovato un padrone in Lund. Aurelio avrebbe potuto ritagliarsi il suo spazio facendo rifiatare l’americano che ne avrebbe avuto bisogno ma non è riuscito a conquistare la fiducia ne di Corini prima ne di Mignani dopo anche se ha finito la stagione infortunato.
Ceccaroni 5,5 – Anche lui era partito benissimo approfittando dello stato di grazia iniziale di Lucioni. Ma con il passare delle giornate è stato protagonista in negativo dello sfacelo della retroguardia rosanero. Una condizione fisica non sempre ottimale non lo ha aiutato a riscattare certe prestazioni decisamente negative.
Gomes 6 – Croce e delizia. Punto fermo con Corini con il quale ha offerto prestazioni quasi sempre sufficienti non riuscendo però quasi mai a fare un vero e proprio salto di qualità. Forse anche perché l’essere schierato nel ruolo di regista ha finito per penalizzarlo considerato che non ne ha le caratteristiche soprattutto in termini di velocità e di visione di gioco. Con Mignani invece ha trovato meno spazio e le sue prestazioni ne hanno risentito.
Stulac 5 – Poche gare, alcuni gol decisivi ma nessuna prestazione davvero convincente. Doveva essere uno degli uomini in più della squadra rosanero ed invece non è riuscito a conquistare il posto da titolare finendo per essere una riserva, teoricamente, ma solo teoricamente di lusso. Da lui ci si aspettava molto ma molto di più ed invece in questi due anni a Palermo non ha dato praticamente nulla.
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Segre 6,5 – In assoluto è stato il migliore della stagione rosanero. Solo nella parte finale ha avuto una leggera flessione ma assolutamente perdonabile considerando quello che ha fatto per tutto il campionato. Sette gol tutti cercati e voluti che hanno regalato punti pesantissimi al Palermo uniti ad una grande corsa ne fanno un punto fermo per il futuro.
Ranocchia 6 – E’ stato il colpo del mercato di gennaio e le sue prime prestazioni in maglia rosanero erano state esaltanti. Si sperava potesse essere l’uomo della svolta ma purtroppo anche per un infortunio la sua parte finale di stagione ha finito per essere pesantemente condizionata. Il futuro è comunque certamente suo
Vasic 5 – Doveva essere uno dei protagonisti di questa stagione ed invece è stato utilizzato quasi sempre in un ruolo non suo e le prestazioni lo hanno testimoniato. Due infortuni in una stagione, la sua prima in B, sono stati troppo pesanti per lui e così ogni discorso è rinviato alla prossima stagione perché siamo convinti che il Palermo deciderà di puntare ancora su di lui.
Henderson 4,5 – Il suo arrivo a Palermo aveva esaltato un po’ tutti anche per quel suo carattere anglosassone che ne fa un grande lottatore. Purtroppo però, tolte un paio di prestazioni iniziali su ottimi livelli, anche lui è stato uno dei peggiori flop della stagione.
Coulibaly 4,5 – Vale un po’ quello che abbiamo scritto sopra per Henderson. Dall’ex giocatore della Salernitana ci si aspettava corsa e sostanza cosa che ha mostrato in pochissime occasioni illudendo un po’ tutti. Ma ben presto la realtà è stata un’altra
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Mancuso 5,5 – L’impegno non è mai mancato ma gli appena 4 gol realizzati sono troppo pochi per un attaccante che con la sua esperienza avrebbe dovuto contribuire in maniera determinante alle fortune del Palermo. Arrivato in prestito continuerà a giocare ma di certo non più a Palermo.
Brunori 6 – Se si guarda solo ai gol realizzati si potrebbe pensare ad una grandissima stagione. Diciassette reti, che sommate a quelle delle due stagioni precedenti ne hanno fatto il secondo miglior realizzatore della storia rosanero, non sono poche, ma oltre ai gol ci sono le prestazioni. E queste non sempre sono state all’altezza. Spesso si è visto un Brunori svogliato ed egoista mentre paradossalmente le sue gare migliori sono state quelle, tolte forse Venezia e Parma, dove non ha segnato, vedasi Sampdoria nei playoff, mettendosi però magistralmente al servizio della squadra e del bene collettivo.
Di Mariano 6 – In termini di voglia, sacrificio e impegno ha incarnato sempre quello che si aspettava da lui la gente di Palermo, ma a volte le prestazioni non sono state quelle che ci si attendeva. La sua grande generosità gli ha comunque permesso di compensare qualche limite e i tifosi rosanero gliene hanno sempre reso merito magari a volte con qualche mugugno di troppo.
Insigne 2 – Definire pessima e deludente la sua stagione è un eufemismo. Mai determinante, mai in grado di saltare l’uomo, mai utile alla squadra. Un vero peccato perché da lui ci si attendeva veramente molto. Doveva e poteva essere l’uomo in più del Palermo ed invece è stato l’uomo in meno di una squadra che lo attendeva come il giocatore in grado di centrare anche all’ombra del Monte Pellegrino l’attesa promozione.
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Di Francesco 5 – Arrivato a Palermo dopo aver appena fatto gol in serie A con la maglia del Lecce anche per lui vale il discorso fatto per Insigne. Di Francesco, però, ad un certo punto della stagione, pur senza fare nulla di eccezionale ha iniziato a dare un contributo seppur appena sufficiente. Questo probabilmente gli varrà un’altra chances in maglia rosanero.
Soleri 5,5 – Per la piazza è il beniamino, il giocatore in grado di risolvere le partite magari solo entrando dalla panchina. Ma purtroppo stavolta non è andata così. Di certo ogni volta che è sceso in campo ha messo il massimo impegno ma non sempre, anzi raramente, i risultati sono stati quelli sperati. A 26 anni ha bisogno di giocare con continuità cosa che un Palermo particolarmente ambizioso difficilmente potrà garantirgli tanto che il suo futuro stavolta sembra lontano dalla maglia rosanero.
Traorè 4 – Se vuol diventare il giocatore al quale tutti assicurano un grande futuro deve crescere e pure parecchio. Pareva potesse avere le stigmate del campione ed invece ha dimostrato di essere assolutamente acerbo. Se non smetterà di piacersi troppo a discapito della concretezza riteniamo che di lui nel calcio che conta non resterà traccia.
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Corini 4 – In un anno e trequarti purtroppo il suo Palermo ha fatto un’enorme fatica anche contro squadre sulla carta nettamente inferiori. La stagione sembrava essersi avviata verso una cavalcata trionfale ma ben presto la squadra e il suo allenatore si sono incartati. Dopo aver ripreso il timone della squadra è arrivata la sconfitta di Cremona che ha rappresentato l’inizio della fine e Pisa il punto più basso che non ha potuto evitargli l’esonero. Il suo errore principale? Non aver inchiodato i giocatori alle proprie responsabilità proteggendoli e difendendoli anche quando, ovvero quasi sempre, non lo avrebbero meritato. Al contrario la squadra non si è fatta scrupoli a scaricarlo facendogli pagare le sue e le altrui colpe.
Mignani 4 – Ci si aspettava che con il suo arrivo riuscisse quantomeno a dare una scossa a livello psicologico ed invece i tanti esperimenti, alcuni a dir poco discutibili, vedasi il ruolo di Buttaro, hanno finito per aggiungere confusione a confusione. In queste dieci gare non ha quasi mai convinto e l’epilogo non potrà che essere la mancata riconferma nonostante un altro anno di contratto.
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