Palermo – Potrei ma non so quando
Il giorno dopo è quello delle riflessioni e delle analisi a fari spenti. Dunque senza l’influenza e le emozioni del dopo partita, delle cose dette a caldo. E, almeno in questo caso, l’analisi del giorno dopo coincide con quella del post gara. Finisce in parità una gara affidata ad un arbitro decisamente insufficiente che deve ricorrere spesso al var e probabilmente sbaglia nell’occasione in cui valuta (senza chiedere aiuto) il possibile rigore su Pierozzi. Un errore che pesa perché forse poteva consegnare una vittoria onestamente non meritata. Ma quelli del calcio dicono che successi non proprio limpidi rientrano nelle cosiddette partite sporche.
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Chi si è sporcato i guantoni (molto più del collega), è stato Desplanches ancora una volta protagonista e salvatore della patria perché per come si era messa la partita, se la squadra di Mignani fosse andata in vantaggio forse oggi si parlerebbe di piccola crisi casalinga.
Ed invece è finita in pareggio, senza infamia e senza lode: la solita partita, come purtroppo capita spesso di vedere al Barbera già da parecchi mesi. La squadra da sempre la sensazione del vorrei ma non posso, un potrei ma non so quando, un non ora ma forse un domani si. E tutto questo, quest’anno, con in più un allenatore di cui la piazza si fida.
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Il campionato è molto equilibrato anche se in cima qualcuna potrebbe tentare la fuga: ieri nessun passo avanti per quanto le assenze (soprattutto Di Francesco) hanno pesato. Ma una squadra che doveva essere una delle corazzate del torneo non può appellarsi alle assenze perché si rimetterebbe in discussione la bontà dell’intero organico.
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