Palermo

Palermo – Il mal di casa continua a preoccupare

Il Palermo ha vinto soltanto due delle ultime undici partite disputate in casa. E’ questo il preoccupante dato che emerge nel dibattito seguente l’ennesimo pareggio dei rosa tra le mura amiche del Barbera contro il Cesena dell’ex Mignani.

La difficoltà del Palermo a imporre il proprio ritmo di gioco in casa contro squadre che adottano un atteggiamento difensivo è ormai un tema ricorrente. Non è un caso che molte delle partite casalinghe abbiano seguito uno schema simile: avversari compatti, pronti a difendere con molti uomini dietro la linea della palla, e un Palermo che fatica a trovare spazi e a creare trame offensive pericolose.

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Diversi sono i fattori che concorrono a spiegare questa difficoltà:
Mancanza di alternative offensive: il Palermo tende spesso a privilegiare un possesso palla prolungato, ma senza una chiara capacità di verticalizzare o cambiare ritmo quando necessario. Gli avversari si limitano a chiudere gli spazi, costringendo i rosanero a sterili giri palla nella trequarti avversaria.
Prevedibilità tattica: gli schemi offensivi del Palermo risultano a tratti troppo prevedibili. Senza movimenti tra le linee o inserimenti efficaci dei centrocampisti, la manovra finisce per arenarsi contro difese ben organizzate. Spesso manca la capacità di sorprendere gli avversari con cambi di gioco rapidi o incursioni dalle fasce.
Problemi nelle transizioni: quando il Palermo perde il possesso, spesso fatica a riconquistarlo rapidamente. Ciò consente agli avversari di abbassarsi ulteriormente e prepararsi a ripartire, riducendo gli spazi per i rosanero e rallentando la costruzione del gioco.

Qualcuno ipotizza anche un tema di pressione psicologica, come se la squadra soffrisse in casa la responsabilità di dover sempre imporre il gioco, finendo per diventare meno fluida e più imprecisa nelle scelte.

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Cosa fare dunque per risolvere questo mal di casa del Palermo? Certamente si dovrà lavorare per aumentare la capacità di sbloccare le partite contro squadre chiuse, magari con maggiori inserimenti centrali e un utilizzo più efficace delle fasce.

In generale occorre migliorare la gestione della palla, evitando di farsi imbrigliare dalla pressione degli avversari, aumentando sensibilmente la velocità di manovra, obiettivo che nel precampionato era sembrato ad un buon stato di avanzamento rispetto quanto poi visto in questa prima parte di campionato.

Se per ottenere tutto questo può essere utile anche un cambio di modulo lo stabilirà l’allenatore Dionisi, ma di certo trovare il modo per far tornare il “Barbera” un fortino inespugnabile diviene fondamentale se si vuole ambire ai vertici della classifica. Un mal di casa che va curato rapidamente.

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