Palermo – Stendiamo un velo pietoso … e andiamo avanti
Considerando il risultato e la prestazione forse più che un velo pietoso bisognerebbe stendere una pesante coperta invernale per nascondere la batosta e relativa figura rimediata al Maradona ma concediamo le attenuanti del caso e cioè che il Napoli è una delle migliori formazioni d’Italia, che Conte è un allenatore fra i più preparati e motivanti e che i partenopei ambiscono a vincere lo scudetto.
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Detto questo però non possiamo liquidare la batosta di Napoli con una semplice evidente differenza di categoria perché significherebbe nascondersi dietro un dito e ignorare quelle che invece sono state evidenze nette e in qualche caso allarmanti.
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Intanto la prima cosa da sottolineare è che il Palermo, l’attuale Palermo, pur con tutti gli investimenti importanti del City Group, è ben lontano dal calcio che conta, ed anche nella ipotesi di una eventuale (al momento complicata) promozione, ciò che traspare dallo scontro del Maradona è che la squadra dovrebbe essere decisamente rifondata. Per dirla in altri termini le seconde linee del Palermo sono sembrate diverse categorie sotto le seconde linee del Napoli ed anche i titolari probabilmente non sarebbero usciti indenni dal Maradona.
Altra aspetto emerso è che Dionisi non può contare su un organico su 24 titolari perché non tutti sono all’altezza di chi in genere scende in campo dal primo minuto. Questo per dire che alcuni elementi faticano anche in serie B e, senza fare nomi, probabilmente potrebbero essere protagonisti in una serie inferiore.
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La curiosità adesso è vedere quanto la sconfitta di Napoli possa avere conseguenze sulla testa della squadra chiamata oggi ad una prova importante in un terreno difficile come quello di Bolzano, al di là dei risultati precedenti degli anni passati che potrebbero essere incoraggianti.
Il tempo passa e se ne va…
Il campionato va avanti, le giornate passano, il Palermo ancora non ha offerto quella continuità necessaria per svolgere un ruolo da protagonista ed è bene che cominci a farlo da subito prima che il distacco da chi è al comando non solo diventi troppo ampio ma soprattutto crei quelle condizioni di stress e ansia tipiche di chi deve inseguire. Insomma la squadra di Dionisi deve cominciare a correre, deve crescere in personalità e capacità di imporsi all’interno di un match per non deludere e smentire chi ad inizio stagione considerava la formazione rosanero fra le probabili alla promozione.
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Queste prime giornate ma anche la gara del Maradona, hanno detto che il Palermo non è quella corazzata che sognavano i tifosi: ma c’è ancora tutto il tempo per dimostrare di essere comunque una buona squadra e provare a giocarsela fino alla fine. Insomma per dirla alla Dionisi “Stiamo crescendo ma non siamo soddisfatti“.
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