Questi i titoli del Corriere dello Sport, oggi in edicola.
L’articolo di Giorgio Marotta avvia un’analisi sul calcio italiano, caratterizzato da un gioco lento e complesso, con una forte enfasi sulle tattiche difensive, a scapito dello spettacolo. Questo stile di gioco, sebbene molto strategico, spesso annoia il pubblico, che chiede maggiore divertimento e ritmo. I giovani, in particolare, faticano a seguire partite di 100 minuti a ritmo ridotto. Un’analisi delle statistiche di attacchi diretti dimostra come la Serie A sia tra i campionati peggiori in Europa per azioni offensive incisive. Negli ultimi cinque anni, gli attacchi diretti sono scesi da 6 a 4,5 per partita, con una perdita complessiva di 570 azioni pericolose in una stagione. Anche se altri campionati hanno registrato cali simili, come la Bundesliga, l’Italia rimane tra i peggiori.
Tempo perso
Il gioco in Serie A è ulteriormente penalizzato dal tempo perso durante le partite, che riduce la godibilità complessiva. Tra sostituzioni, proteste, simulazioni e tempi morti per riprendere il gioco, ogni turno di Serie A vede tra 400 e 480 minuti di “non calcio”. Questo si traduce in una media di soli 54 minuti di gioco reale, un dato inferiore rispetto ad altri campionati europei. La Bundesliga, ad esempio, ha una media di 55 minuti, mentre la Premier League e la Ligue 1 arrivano a 56 minuti di gioco effettivo. Questa mancanza di continuità e ritmo nel gioco contribuisce ulteriormente al calo di spettacolarità e all’insoddisfazione del pubblico.
Calcio Globale
Il calcio moderno si è globalizzato, con stili di gioco diversi che si mescolano tra i vari campionati. Nonostante il “gegenpressing” di Klopp non sia più esclusivo della Germania, dove squadre come Bayern e Borussia Dortmund continuano a dominare, altre differenze stilistiche emergono in Europa. La Premier League si distingue per la maestria nei calci piazzati, con una grande percentuale di gol segnati in questo modo. In Italia, invece, si nota una tendenza alla difesa schiacciata verso la porta, con i portieri che escono meno dalla loro area rispetto ai colleghi tedeschi, che seguono lo stile “Neuer”, con un portiere più attivo e coinvolto. Questo contribuisce a ridurre contropiedi e azioni veloci in Serie A.
Stereotipi e tendenze
Gli stereotipi calcistici stanno cambiando, con nuovi stili di gioco che emergono in campionati tradizionalmente associati ad altre caratteristiche. In Spagna, ad esempio, squadre come Cadice e Athletic Bilbao adottano un gioco molto fisico e duro, invertendo il tipico tiki-taka spagnolo. In Italia, l’Atalanta di Gasperini ha innovato con la marcatura a uomo su uomo a tutto campo, creando una nuova moda. Tuttavia, con una maggiore intensità si verificano più infortuni, come dimostrano i dati della Bundesliga, che ha superato i 1.000 infortuni nel 2023-24. La Premier League, con oltre 900 infortuni, conferma questa tendenza. Anche il mercato riflette queste convergenze stilistiche, con scambi frequenti di giocatori tra campionati come Inghilterra, Germania, Italia e Spagna.
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