Palermo, Dionisi non è un mago: i problemi dei rosa sono più profondi
Il Palermo è tornato in campo dopo la sosta, nella gara contro il Modena: una partita alla fine più nera che rosa. Una pausa, quella delle Nazionali, che si sperava portasse un po’ di serenità, equilibrio, e consistenza all’interno dello spogliatoio rosanero. Cosa che non è avvenuta; anzi si è ritrovati a giocare l’ennesima gara dal doppio volto. Questa stagione, infatti, sembra al momento portare con se i fantasmi di quella precedente. Doveva essere l’inizio di un nuovo ciclo, dopo la chiusura brutale del percorso antecedente: ma se c’è una cosa che il calcio insegna è che cambiando gli addendi non è detto che il risultato venga modificato. E il Palermo sembra rientrare in questa categoria.
Dionisi non è il “mago” che può risolvere tutto
Dopo la separazione da Corini, e il saluto con Mignani successivamente, si è cercato un nuovo “mago” per la panchina del Palermo. Il predestinato, colui a cui è stata consegnata la bacchetta magica è stato proprio Dionisi. L’allenatore che tanto ha fatto con il Sassuolo, con la sua esperienza, è stato ritenuto il più idoneo. Ma purtroppo, non sempre un condottiero può risolvere tutto, e neanche lui al momento sembra aver trovato il giusto incantesimo per riparare gli ingranaggi del club rosanero.
Il Palermo ha come punto fisso la discontinuità. Un difetto che sta portando il club a perdere punti importanti, soprattutto con squadre alla portata e in casa. Il Renzo Barbera è quasi diventato un nemico, il pubblico un “compagno di squadra” che forse mette pressioni. Ma un club che potrebbe puntare alla Serie A, davvero non riesce a gestire la pressione e le aspettative di una piazza?
La discontinuità del Palermo non può essere risolta da Dionisi
Vero, la promozione, soprattutto diretta, non è mai stata dichiarata ma la piazza se lo aspetta e anche le mosse della società fanno pensare a quello. Ingaggi importanti, operazioni da milioni di euro in estate: tutti elementi che non auspicavano un avvio di stagione così anonimo e inconsistente. Di certo, alla lunga, alcune scelte di mercato si stanno rivelando infruttuose: come tenere giocatori che non danno continuità o decidere di non investire in altri terzini per dare respiro a quelli presenti in rosa.
A Dionisi, certamente il compito di sbrogliare la matassa, ma come sempre la colpa non è mai del tutto dell’allenatore. Non lo era lo scorso anno e non lo è neanche in questa stagione. Sono tanti gli elementi che vanno rivalutati. Serve un’analisi approfondita per capire quali ingranaggi si sono rotti e provare a dare una svolta alla stagione. I punti dalla prima in classifica sono già 10, troppi per una squadra che dovrebbe ambire alla promozione. È il tempo delle riflessioni, dei mea culpa, sperando di trovare un piccolo spiraglio nei prossimi mesi partendo dal mercato di riparazione.
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