Palermo – Corini, Mignani, Dionisi e la media punti che…
Corini è stato letteralmente massacrato, Mignani è passato quasi senza che nessuno se ne accorgesse e ora è il turno di Dionisi, con la speranza che la sua avventura rosanero sia indimenticabile. I numeri però, ad oggi, non dicono questo. Tutt’altro.
Potremmo scrivere centrando il focus sui tecnici e sulla delusione delle loro gestioni. Potremmo farlo e dire che Corini in 2 anni non è riuscito a praticare un gioco convincente nemmeno dopo un gran mercato estivo sotto la sua direzione. Ancora potremmo dire che Mignani non ha dato seguito a tutto il bene che si diceva di lui ai tempi del Bari e potremmo finire la nostra analisi ragionando su quanto poco ha finora inciso Dionisi sui risultati e sulle prestazioni.
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Si, potremmo farlo ma preferiamo allargare il campo e avere una visione più ampia che non il singolo allenatore più o meno responsabile. Un’analisi che parte dai dati e dalla media punti realizzata dagli ultimi tre tecnici rosanero: in termini assoluti, la media punti di Corini in una stagione è di 1,58 a partita. Mignani, seppur solo per 10 volte in panca, ha una media di 1 punto a partita (inclusi playoff) mentre Dionisi, in 9 partite ha realizzato una media punti di 1,33. Come si vede la media punti, più o meno, è la stessa per tutti i tecnici, sicuramente per Corini e Dionisi.
Insomma, detto in altre parole, se il Palermo non ha vinto e convinto potrebbe non essere un fattore legato alla bontà dell’allenatore. Se quasi tutti hanno la stessa media o sono 3 incompetenti oppure il problema è più ampio.
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E qui parte la nostra analisi che vuole spaziare coinvolgendo società e giocatori perché come in tutte le famiglie in crisi, la responsabilità non è mai da una parte ma a tutti i livelli.
Se la squadra gioca sempre più o meno nella stessa maniera da tre campionati, ha le stesse difficoltà, mostra gli stessi problemi tecnici e psicologici, siamo sicuri che anche i giocatori non siano considerevolmente responsabili? Corini aveva un organico, lo stesso di Mignani e più o meno lo stesso di Dionisi: qualche domanda vale la pena porsi. Sicuri che il mercato estivo ha potenziato la squadra? Le prime 9 giornate fanno credere il contrario: ci sono buchi (numericamente) che la passata stagione non c’erano, vedi terzino sinistro e terzo attaccante.
E qui entrano in gioco le responsabilità della società e di chi ha operato sul mercato. C’è chi sostiene che per uscire da questa palude ci vorrebbe una vera rivoluzione, qualcosa che si pensava accadesse in estate ma che ora in molti si augurano possa verificarsi a gennaio. Perché con gli stessi ingredienti puoi fare più o meno le stesse pietanze e se in due anni gli ingredienti non sono stati tutti di buona qualità. Oggi con la Reggiana forse uno degli ultimi appuntamenti per dimostrare che invece gli ingredienti sono buoni e possono puntare alla stella Michelin, ma bisognerà vincere e convincere oggi come in seguito. Perchè il distacco dal vertice è tanto, il campionato non aspetta e l’odore di acqua alla gola è sempre più forte. Vincere anche per evitare conseguenze. Vincere, il resto è aria fritta…
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