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Buon compleanno Palermo, 45.260 di questi giorni

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Buon compleanno Palermo, 45.260 di questi giorni

 

Oggi parleremo dei 124 anni di vita di una squadra che nel bene e nel male, tra alti e bassi, tra giorni bui e momenti felici è e sarà sempre unica nel panorama del calcio mondiale.

Rosa come il dolce, nero come l’amaro, non è solo un passaggio della lettera scritta da Giuseppe Airoldi a Giosuè Whitaker ma la sintesi della storia della società palermitana. Per raccontarla tutta, chissà che un giorno non lo faremo magari dividendola a puntate, ci vorrebbe troppo tempo e quindi abbiamo provato a sintetizzarla.

La nascita ufficiale

Il Palermo Calcio nasce ufficialmente il 1° novembre 1900, con il nome di Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, nonostante per tanti anni si sia pensato che la fondazione risalisse allo stesso giorno ma di due anni prima, 1898. La fondazione avviene grazie al contributo della comunità inglese presente in città e di Ignazio Majo Pagano, un giovane palermitano che aveva conosciuto il calcio in Inghilterra e di cui parleremo in una delle prossime puntate.

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Nei primi anni il club partecipa a tornei locali e amichevoli, vincendo alcuni trofei minori come la Coppa Whitaker e la Coppa Lipton.

Sir Thomas Lipton, imprenditore britannico, visitò Palermo nel 1907 e, colpito da una partita amichevole tra il suo equipaggio e il Palermo F.B.C., donò una coppa d’argento, alta 80 cm e pesante ben 5 kg, alla squadra locale. Ispirato da questa esperienza e affascinato anche da Napoli, Lipton istituì la Coppa Lipton, un torneo annuale tra squadre siciliane e campane. La competizione si svolse per sette anni consecutivi fino al 1915, quando l’Italia entrò in guerra. Il regolamento prevedeva che la squadra che avesse vinto cinque edizioni avrebbe potuto tenere definitivamente il trofeo.

la Coppa Lipton

Il Palermo F.B.C. vinse cinque volte, aggiudicandosi così definitivamente la coppa della quale non si ha più purtroppo alcuna notizia. Il destino del trofeo è incerto. Secondo alcune fonti, fu fuso durante la raccolta di metalli preziosi del regime fascista negli anni ’30. Un’ipotesi più probabile suggerisce che l’originale sia stato venduto o donato a un antiquario. Di fatto di quella Coppa non si ha alcuna traccia, ed ovviamente non è presente nella bacheca della società palermitana.

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I colori sociali sono il rosso e il blu, anche se le prime partite vengono giocate con divise con il bianco e il rosso. Il rosso e il blu delle prime maglie non sono come per tanto tempo si è pensato ispirati a quelli del Genoa ma scelti probabilmente tra le preferenze inglesi. Nel 1907 il club assume la denominazione di Palermo Foot-Ball Club e adotta i celebri colori rosa nero. Secondo la leggenda, il rosa e il nero deriverebbero dalla scoloritura delle originali maglie rosse e blu. In realtà c’è chi ipotizza che si trattò di una scelta commerciale per pubblicizzare due liquori prodotti dal barone Florio. Insomma una vera e propria sponsorizzazione ante litteram.

Il periodo post bellico

Dopo la prima guerra mondiale, il Palermo inizia a partecipare ai campionati nazionali. Nel 1929 prende parte per la prima volta alla Serie B. La prima promozione in Serie A arriva nella stagione 1931-32, con la vittoria del campionato cadetto.

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Il periodo più glorioso della storia rosa nero inizia nel secondo dopoguerra. Tra il 1948 e il 1973 il Palermo disputa diverse stagioni in Serie A, alternando promozioni e retrocessioni. In particolare, nella stagione 1952-53 raggiunge il suo miglior piazzamento nella massima serie, chiudendo al settimo posto.

Negli anni ’60 e ’70 la squadra si stabilizza in Serie A, disputando nove stagioni consecutive nella massima serie dal 1965 al 1973. In questo periodo il Palermo sfiora per due volte la vittoria della Coppa Italia, perdendo le finali del 1974 contro il Bologna e del 1979 contro la Juventus.

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Gli anni ’80 rappresentano uno dei periodi più bui della storia rosa nero. L’8 settembre 1986 il Palermo viene radiato dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, presieduta da Antonio Mattarese, per inadempienze finanziarie e dichiarato fallito dal Tribunale. È il primo fallimento della storia del club.

Grazie all’interessamento di politici e imprenditori locali, il 7 gennaio 1987 viene costituita l’Unione Sportiva Palermo, che riparte dalla Serie C2. Inizia un lento percorso di risalita che culmina con il ritorno in Serie B nel 1991 e la vittoria della Coppa Italia di Serie C nel 1993, primo e finora unico trofeo ufficiale nella storia del club.

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La svolta arriva nel 2002 con l’acquisto della società da parte dell’imprenditore Maurizio Zamparini. Sotto la sua gestione il Palermo torna in Serie A il 29 maggio del 2004 dopo 31 anni di assenza e vive il periodo più glorioso della sua storia recente.

Tra il 2004 e il 2013 i rosa nero disputano nove stagioni consecutive in Serie A, raggiungendo più volte la qualificazione in Europa League. In questo periodo militano nel Palermo grandi campioni come Cavani, Dybala, Pastore e Miccoli.

Il punto più alto

Il punto più alto viene toccato nella stagione 2009-10, quando il Palermo sfiora la qualificazione in Champions League chiudendo al quinto posto in campionato.

Dopo la retrocessione del 2013, inizia un periodo di declino. Nel 2019 il Palermo viene nuovamente escluso dalla Serie B per inadempienze finanziarie. Il 18 ottobre 2019 il Tribunale di Palermo dichiara il fallimento della società.

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Poche settimane dopo il fallimento, una nuova società rileva il titolo sportivo del Palermo ripartendo dalla Serie D. Oggi i rosa nero militano nuovamente in Serie B e puntano al ritorno nella massima serie, grazie ad una società economicamente mai così forte nella sua storia. Il Palermo infatti fa parte del City Football Group, holding del calcio mondiale dello sceicco Mansour.

La storia del Palermo è fatta di grandi successi e momenti bui, di rinascite e cadute. Una storia che rispecchia l’anima di una città e di una tifoseria appassionata, sempre pronta a sostenere i colori rosa nero nei momenti di gioia e in quelli di difficoltà.

Buon compleanno Palermo, 45.260 giorni come questi.

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