Il Palermo in Serie A: il contributo di Luca Toni alla promozione e alla qualificazione in Uefa
In uno spettacolo teatrale di parecchi anni fa del duo comico palermitano Ficarra e Picone, Valentino cercava di toccare un argomento molto scottante (la relazione che aveva intrattenuto, all’insaputa di Ficarra, con la sorella dell’amico) prendendola molto alla larga: «Senti Salvo, ma ‘sto fatto che il Palermo è tornato in Serie A dopo 31 anni, ma tu come …? Secondo me, i servizi segreti ci sono dietro…!».
Battuta geniale e ben costruita, come sempre, ma lontana dalla verità: non c’erano i servizi segreti dietro la promozione dei rosanero, ma una grande squadra che conclude la stagione prima con 83 punti, guidata da un grandissimo Luca Toni, capocannoniere della Serie B con 30 goal e l’eccezionale Francesco Guidolin in panchina.
Il Palermo in Serie A: i precedenti
Prima del 2004, il Palermo nella sua storia centenaria, era stato in Serie A già diverse volte. La prima risale al 1932 e dura fino al 1936; la seconda, nell’immediato dopoguerra, vede i siciliani militare in A dal 1948-49 fino al 1953-54. Altre fugaci apparizione nella massima serie si hanno nel 1956-57, nel 1959-60, dal 1961 per due stagioni, dal 1968 fino al 1970 e nel 1972-73.
Dopo tutto questo altalenare tra A e B, per 31 anni il Palermo non riesce più a varcare la soglia della massima serie, conosce anzi diverse retrocessioni in serie C e un fallimento nel 1986.
È il campionato della stagione 2003-04 quello che consacrerà la squadra ai fasti della storia calcistica siciliana: il Palermo resterà in A per ben nove stagioni, record fino ad oggi imbattuto da qualsiasi altra squadra dell’isola, raggiungerà un sesto posto in classifica nella prima stagione in A e otterrà la prima qualificazione in Uefa della sua storia.
2003-04: una grande stagione in Serie B
Dicevamo dell’eccezionalità dell’ultimo campionato in Serie B, quella del 2003-04.
Luca Toni esce vincente da una sfida tra bomber che non è di certo semplice: basti dire che, dietro di lui e i suoi 30 goal, si trova un certo Cristiano Lucarelli del Livorno, che conclude con 29 reti e, sempre tra gli amaranto, il 37enne Igor Protti con 24 reti.
Il Palermo termina con 83 punti a pari merito con il Cagliari, ma registra la miglior differenza reti del campionato (36 contro 29) e risulta quindi primo nella classifica finale.
Il campionato inizia bene per il Palermo, ma delle incomprensioni tra il presidente Zamparini e l’allenatore Silvio Baldini portano la dirigenza ad un campio di mister. L’arrivo di Guidolin conferma il buon momento della squadra e il tecnico di Castelfranco Veneto rende il Palermo una macchina da punti.
Berti tra i pali; Conteh, Accardi, Ferri e Grosso in difesa; Corini, Mutarelli e Di Donato al centro, Gasbarroni e Zauli a supporto di Toni in attacco. Il Palermo nelle 46 partite della stagione vince 22 gare, ne pareggia 17 e ne perde solo 7. Le reti segnate in totale sono 75, seconde solo a quelle del Cagliari, e 39 quelle subite.
Il momento che tutti i tifosi rosanero ricordano di quella stagione è datato 29 maggio 2004 ed il giorno della sfida con al Barbera con la Triestina.
Dopo 31’ di gioco, Luca Toni, il gigante di Pavullo, di testa su assist da fuori area, apre le marcature. Passano solo dieci minuti e Toni si ripete, con uno schema identico a quello del primo gol.
Per la Triestina, Mantovani al 63’ accorcia le distanze, ma all’83’ è Filippini che di destro chiude definitivamente il match. Allo scattare del 90’ e al triplice fischio finale del giudice di gara, il Barbera esplode, così come tutta la città. Il Palermo è in Serie A e i tifosi sono pronti, sin da subito, a scommettere sui grandi successi della squadra sui siti dei bookmakers non AAMS disponibili online.
Il sesto posto in Serie A e la sfida con le big
La campagna acquisti non è facile per chi arrivi dalla Serie B, ma è un momento cruciale per il futuro di qualsiasi squadra: Zamparini e Guidolin confermano Toni, Mutarelli, Corini, Zauli e Grosso; arrivano i futuri campioni del Mondo Zaccardo, Barzagli e Barone, oltre a Biava, Brienza, Santana e Morrone e, tra i pali, Guardalben.
Le scelte sono azzeccate, perché, come detto, la squadra si batterà al punto da raggiungere risultati davvero importanti.
A partire dall’inizio campionato, che vede nelle prime sette giornate una serie di big sfidare il Palermo: contro Inter (a San Siro), Fiorentina, Juventus (al Delle Alpi) e Roma finisce sempre in pareggio. A fine girone di andata, al Barbera finisce 0-0 con il Milan Campione d’Italia e soprattutto, all’Olimpico la Lazio viene letteralemente travolta: 3-1, grazie ad una doppietta del solito Luca Toni e ad una rete di Zauli.
Ma è il girone di ritorno a consacrare ulteriormente i successi del Palermo e a consentire a Toni di concludere con 20 reti all’attivo.
La Juve ospite al Barbera perde grazie ad un goal di Brienza che gela Buffon e i bianconeri dopo soli 12’ di gioco.
Altre due partite contribuiscono al risultato in classifica dei rosanero: da San Siro, il Palermo esce con un ottimo 3-3; i rossoneri sembrano poter vincere, dato che conducono per 3-1 (con un’autorete di Costacurta) fino a quindici minuti dalla fine, ma un rigore trasformato da Toni al 32’ s.t. e una perla di Barone due minuti dopo piegano le speranze del Milan.
Il campionato si chiude al Barbera, con il Palermo che ospita la Lazio. I padroni di casa hanno voglia di vincere e dopo solo 3’ Toni segna la prima rete. I biancocelesti non riescono a pareggiare se non alla fine del primo tempo (Rocchi al 43’). Brienza al 16’ s.t. e ancora Toni al 20’ portano il Palermo sul 3-1, ma Bazzani prima e Muzzi dopo consentono alla Lazio di evitare il secondo disastro contro i rosanero.
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