Stupro di Palermo: tutto ruota intorno a quel “basta” urlato da Asia

Palermo – Stupro al Foro italico quel “basta” urlato dalla vittima al centro dell’Appello

Stupro del Foro Italico in Appello tutto si gioca su quel “basta” di Asia

Nonostante la condanna per violenza sessuale di tutti i loro assistiti i legali degli imputati sono “fiduciosi” sull’esito del processo di secondo grado

Questi i titoli di Repubblica (ed. Palermo), oggi in edicola

L’articolo di Eugenia Nicolosi e Francesco Patanè tratta del caso giudiziario riguardante sette giovani accusati di violenza sessuale di gruppo a Palermo. Quattro di loro sono stati condannati a sette anni di reclusione, uno a sei anni e quattro mesi, e l’ultimo a quattro anni. Nonostante le condanne, il collegio difensivo dei sei maggiorenni coinvolti continua a sostenere l’innocenza dei propri assistiti e considera la sentenza di primo grado come una parziale vittoria, sottolineando che l’entità delle pene suggerisce che i giudici abbiano interpretato diversamente la vicenda rispetto alla versione accusatoria.

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Gli avvocati degli imputati evidenziano che la vittima, Asia, non sarebbe stata costretta a bere alcol o a seguire i giovani nel cantiere abbandonato, e suggeriscono che la sua parola “basta”, pronunciata durante l’atto sessuale, potrebbe essere stata parte di un gioco erotico consensuale. Tuttavia, tre giudici hanno stabilito che “basta” indicava una revoca del consenso, una tesi supportata anche da una frase di uno degli imputati, che ha dichiarato di aver visto situazioni simili solo nei film porno.

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Gli avvocati si sono concentrati anche sulle indagini difensive, che hanno portato alla raccolta di prove aggiuntive, come un terzo video girato nel cantiere e le testimonianze di amici e soccorritori. Questi elementi, secondo i legali, potrebbero aver contribuito a una revisione della sentenza.

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Gli avvocati sono soddisfatti per l’applicazione di pene minime e l’inclusione di un’attenuante per le condizioni alterate della vittima, ma restano fiduciosi in un possibile cambiamento in appello. Il processo continua, e l’attesa per le motivazioni scritte dal presidente del tribunale, Roberto Murgia, sarà cruciale per capire come sono stati valutati i fatti e le circostanze del caso.

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