Palermo, la stella non brilla più

Palermo, la stella non brilla più. Ma adesso serve il vero Ranocchia

Il numero 10 un anno fa incantò al suo arrivo, ma con Dionisi è diventato un comprimario

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L’articolo di Alessandro Arena sottolinea  la complessa situazione tattica di Ranocchia,  il cui ruolo in squadra è stato messo in discussione per difficoltà di adattamento e di rendimento inferiore alle aspettative. Dopo un inizio promettente come possibile stella e leader tecnico, Ranocchia è scivolato in panchina, superato nelle gerarchie da Verre.  Dionisi sta cercando di valorizzare l’investimento fatto sul giocatore, il più oneroso dell’era City Football Group prima dell’arrivo di Le Douaron, esplorando alternative tattiche per integrarlo efficacemente.

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Un tentativo recente è stato posizionarlo come regista, ruolo in cui ha migliorato la fluidità del gioco ma ha mostrato limiti difensivi, lasciando spesso scoperta la sua area d’azione. Il modulo 4-3-3, adottato per ragioni di equilibrio, ha portato a sacrificare Ranocchia per Verre, che assicura più copertura e connessioni tra i reparti. Tuttavia, questo cambio non ha completamente risolto i problemi: sebbene la difesa sia più stabile, l’attacco ne ha sofferto, con un numero di reti limitato in assenza di Ranocchia titolare.

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Il  4-2-3-1, in cui Ranocchia ha brillato come trequartista lo scorso febbraio, potrebbe essere una soluzione per esaltarne le doti offensive. Tuttavia, questo sistema rischia di compromettere nuovamente l’equilibrio difensivo, già fragile in passato. Un ulteriore dilemma per Dionisi è la coesistenza di Ranocchia e Verre, i due centrocampisti più creativi della squadra, che potrebbero elevare il livello tecnico ma al costo di sacrificare Gomes o Segre, pilastri della mediana rosanero.

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