Pastore fa carezze al Palermo: «Niente è perduto, si può risalire»
«I risultati arriveranno, la squadra ha tutte le carte in regola per andare in A»
Il «Flaco» quattordici anni fa segnò una tripletta al Catania: «Indimenticabile, come la finale di Coppa Italia»
Fra passato e futuro – «I tifosi mi hanno fatto sentire speciale. Con il calcio giocato ho chiuso, ora farò altro»
Questi i titoli del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Massimiliano Radicini che intervista Javier Pastore, ex rosanero noto come “El Flaco,” che racconta alcuni dei momenti più significativi della sua carriera con i colori rosanero. In particolare, ricorda con emozione il derby del 14 novembre 2010, quando segnò una storica tripletta contro il Catania. Per Pastore, quella giornata è rimasta indimenticabile, sia per la prestazione in campo che per il calore dei tifosi, che da quel momento gli hanno sempre dimostrato affetto e supporto. Il legame con l’allora presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, viene descritto come unico e affettuoso: Zamparini apprezzava il suo stile di gioco al punto da giustificare ogni errore, un affetto e una fiducia che Pastore non ha più riscontrato con altri presidenti. Pastore ricorda anche il ruolo di Walter Sabatini e Luca Cattani, che l’hanno aiutato a migliorarsi e a crescere professionalmente.
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Tra le partite più indimenticabili, Pastore menziona la finale di Coppa Italia contro l’Inter, una gara speciale per lui poiché tutta la sua famiglia era presente a Roma. Questo momento lo considera come uno dei più significativi della sua carriera, persino più importante della sfida con la Sampdoria per la qualificazione in Champions League. Ricordando alcuni compagni di squadra, Pastore parla di Giulio Migliaccio, oggi collaboratore del direttore sportivo Morgan De Sanctis. Pastore ha stima per Migliaccio, riconoscendolo come una figura di spicco nello spogliatoio, capace di trasmettere valori di squadra e coesione.
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Per quanto riguarda l’attuale stagione del Palermo, Pastore ritiene che la squadra abbia un buon potenziale per salire in Serie A, sebbene riconosca le difficoltà della Serie B e le sfide che la squadra incontra nelle partite in casa. A suo avviso, il club ha la struttura e le risorse per ambire alla promozione, anche grazie alla guida del City Football Group (CFG) e dell’amministratore delegato Gardini, entrambi impegnati a riportare il Palermo al vertice del calcio italiano. Dopo un intervento chirurgico a febbraio, ha deciso di abbandonare definitivamente il calcio giocato per concentrarsi su un futuro da dirigente sportivo, con diversi progetti in mente. Non esclude però la possibilità di trasferirsi un giorno a Palermo, città natale della moglie, anche se al momento lui e la famiglia vivono stabilmente a Madrid.
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