Il Palermo paga al posto del Comune. Tre milioni per giocare ancora al “Barbera”
A marzo scade il certificato di idoneità statica dello stadio. Le somme necessarie le anticipa la società. Sullo sfondo il nodo della convenzione
Questi i titoli di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Valerio Tripi sottolinea come lo stadio Barbera, in vista della scadenza del certificato di idoneità statica a marzo 2025, richiede urgenti lavori strutturali dal costo stimato di 3 milioni di euro per rimanere aperto e operativo. Non avendo il Comune le risorse per finanziare questi interventi, il club si farà carico dei costi, come già accaduto in precedenza per altri lavori da 3,5 milioni di euro eseguiti in estate: il Comune si è impegnato a rimborsare questi ultimi con l’avanzo di bilancio di 3 milioni di euro.
L’attuale convenzione
L’attuale convenzione tra il Palermo e l’amministrazione comunale, che regola l’utilizzo e i costi dello stadio, risulta ora insufficiente per coprire le spese sostenute dal club. L’accordo, in vigore fino al 2026, prevede un canone ridotto a causa del COVID, con un pagamento complessivo di 488.282 euro per i prossimi tre anni. Tuttavia, anche tornando al canone pre-pandemia (341.150 euro annui), la somma totale coprirebbe solo una parte dei costi sostenuti dal club.
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Di fronte a questa situazione, il sindaco Lagalla ha annunciato la proposta di una nuova convenzione da discutere con il presidente del consiglio comunale Giulio Tantillo. Mentre entrambe le parti riconoscono la necessità di una nuova convenzione, emergono divergenze riguardo alla durata: il Palermo auspica una concessione a lungo termine, mentre il Comune vuole collegare la durata alla realizzazione di tre obiettivi strutturali essenziali per l’agibilità e l’adeguamento dell’impianto.
La bozza della nuova convenzione del Comune prevede una durata con rinnovi automatici subordinati al completamento dei lavori richiesti: rimozione delle criticità, miglioramento della fruibilità e ammodernamento complessivo dello stadio: la questione principale rimane la durata complessiva della concessione.
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Confrontando l’accordo proposto con modelli come quello tra il Comune di Torino e il Torino FC (500 mila euro annui con concessione dell’impianto chiavi in mano per 40 milioni di euro di investimento), il club palermitano ritiene necessaria una concessione molto più lunga (fino a 80 anni) per ammortizzare i costi di interventi stimati. I lavori di messa in sicurezza del Barbera, già iniziati dal club, comprendono interventi sui gradoni, sostituzione dei solai in acciaio, ottimizzazione dell’impianto idrico sanitario e ripristino delle luci d’emergenza.
Il Palermo chiede inoltre una risoluzione rapida delle questioni burocratiche per problemi strutturali come le infiltrazioni nella tribuna coperta, per cui ha proposto al Comune un’opzione da 20 mila euro per una riparazione temporanea o da 200 mila euro per una soluzione definitiva, ma è ancora in attesa di risposte.
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