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Palermo, titolari o no? Bisogna saper sfruttare ogni minuto

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Palermo, titolari o no? Bisogna saper sfruttare ogni minuto

Dopo tanti tristi e amari giorni seguenti alle partite, in casa Palermo dopo la vittoria con lo Spezia il lunedì torna a essere un giorno felice. Un netto 2-0 che sicuramente non cancella tutte le problematiche avute, ma che potrebbe essere un bel punto di partenza per poter vivere una seconda parte di stagione migliore di quella condotta fino ad ora. A convincere non è stata solo la prestazione a livello tecnico, ma la voglia e l’impegno messo da ogni giocatore durante tutti i 90 e più minuti. Segnale che il gruppo segue l’allenatore, che ogni fine settimana è costretto a scegliere la formazione più consona in base all’avversario che si ritrova di fronte.

Ovviamente qualche scelta può lasciare scontento qualcuno. Tuttavia nel calcio moderno, con le cinque sostituzioni e con quelle che a mister Dionisi piace chiamare “le partite nelle partite”, per sottolineare come le gare possano prendere pieghe diverse in corso d’opera, c’è spazio per tutti. Sta ai singoli sfruttare anche i pochi minuti a disposizione per poter essere un elemento importante per il tecnico rosanero.

Palermo, i subentranti possono incidere: Gomes fa scuola

Nelle ultime settimane Dionisi ha sempre giustificato le sue scelte dicendo che coloro che giocano sono quelli che più si impegnano in allenamento. Un concetto semplice, che però si va a scontrare con la regola degli 11 giocatori schierabili, che finisce sempre per dare vita ai classici ballottaggi tra i giocatori per una maglia da titolare. L’esclusione dall’undici inziale può influenzare l’umore di un giocatore, ma in un gruppo che funziona, chi parte dalla panchina ha il dovere di dare il proprio apporto una volta entrato anche se per pochi minuti. L’esempio più lampate è quello di Claudio Gomes, probabilmente il miglior giocatore tra le file del Palermo di questo inizio stagione, che nelle ultime due uscite non è partito titolare per far posto alla novità tattica di Dionisi che vede Ranocchia agire come vertice basso.

La prestazione di quest’ultimo contro la Sampdoria ha convito così tanto il mister che lo ha voluto riproporre anche contro lo Spezia. Se contro i blucerchiati la scelta era dovuta anche alle condizioni fisiche non ottimali di Gomes, quella contro i bianconeri è stata una vera e propria decisione di aspetto tattico. Il francese, nonostante il malcontento legato a questa scelta come detto dallo stesso Dionisi in conferenza, ha reagito come qualsiasi allenatore vorrebbe: entrando all’87’ e giocando solamente gli ultimi 8 minuti in maniera eccellente. Nello striminzito spezzone di partita giocato è anche riuscito a strappare degli applausi dal proprio pubblico. Tutto questo ha una morale semplice, ma non sempre messa in atto da chi fa parte di una squadra: non importa quanti minuti si sta in campo ma come lo si fa, e Gomes contro lo Spezia ha fatto scuola a tutti.

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