Il Palermo in Europa, quella volta che giocò… sottozero
Oggi parleremo di quella partita che il Palermo giocò fra neve e ghiaccio.
Era la stagione 2010/2011, quella che si concluse con un ottavo posto in Serie A, ma soprattutto con la finale di Coppa Italia persa allo stadio Olimpico contro l’Inter. Il Palermo allenato da Delio Rossi ad agosto aveva superato i preliminari di Europa League battendo nel doppio confronto il Maribor, la squadra slovena in cui militavano giocatori come Ilicic, Bacinovic e Andelkovic, che impressionarono a tal punto la dirigenza rosanero da essere acquistati praticamente subito.
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Il turno preliminare
La gara di andata giocata a Palermo finì con un rotondo tre a zero, con reti di Maccarrone, Hernandez e Pastore, mentre al ritorno in Slovenia furono i padroni di casa a vincere per 3 a 2, con reti di Tavares, Ilicic ed Andelkovic, con il Palermo che fu salvato da una doppietta di Hernandez.
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La squadra rosa si guadagnò così l’accesso alla fase a gironi della competizione, venendo inserita nel gruppo F insieme a CSKA Mosca, Sparta Praga e Losanna. La squadra russa era chiaramente di livello superiore, abituata a giocare in Champions League dove l’anno prima era arrivata fino ai quarti di finale, quando fu eliminata dall’Inter futura campione d’Europa. Il Losanna era invece una squadra che militava nella serie B svizzera, che aveva raggiunto l’Europa League grazie al fatto di aver perso la finale di coppa di Svizzera contro il Basilea, che però era qualificato per la Champions League, ed aveva quindi lasciato il posto al Losanna.
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Fu quindi chiaro che il Palermo si sarebbe giocato la possibilità di passare il turno puntando al secondo posto nel girone, lottando contro lo Sparta Praga. Come previsto, il CSKA Mosca fece il vuoto, vincendo 5 partite e pareggiando soltanto l’ultima. Il Losanna invece nelle prime cinque partite collezionò quattro sconfitte ed un pareggio in trasferta contro lo Sparta Praga.
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Il Palermo, come da pronostico, perse entrambe le partite contro la squadra russa e vinse in casa contro il Losanna, ma perse la possibilità di passare il turno proprio nel doppio confronto contro i cechi, perdendo a Praga per 3 a 2 e pareggiando in casa per 2 a 2. Si arrivò dunque all’ultima partita del girone con la classifica già decisa, con Cska Mosca e Sparta Praga già sicure dei primi due posti.
Il 15 dicembre 2010, quindi, il Palermo si presentò a Losanna per giocare una partita inutile, soltanto per onorare la competizione ed evitare la figuraccia di terminare il girone all’ultimo posto.
Umidità e freddo intenso
La città svizzera si trova sulle rive del lago di Ginevra, e quel giorno era proprio l’umidità a rendere insopportabile il freddo. La temperatura era infatti di -6 gradi, ed il fatto di giocare di sera, con il fischio d’inizio alle 19, non aiutava di certo. Si giocò su un campo ghiacciato, con la neve ai bordi del campo, e con i giocatori in panchina avvolti nelle coperte.
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Ad ospitare la gara fu lo Stade Olimpique de la Pontaise, uno stadio costruito all’inizio degli anni cinquanta dove fu scritta una pagina importante della storia del calcio. Quello stadio, infatti, ospitò alcune partite dei mondiali del 1954, e in una di queste, Francia – Jugoslavia, fu segnato il primo gol della storia ad essere trasmesso in televisione. Le condizioni proibitive e la partita poco interessante non scoraggiarono i tifosi rosanero, che arrivarono da tutta Europa a riempire il settore ospiti dell’impianto svizzero, e che riuscirono a farsi sentire nonostante il gelo rendesse faticoso anche respirare.
In campo i meno utilizzati
Riguardo alla partita, Delio Rossi volle sfruttare l’occasione per far giocare alcuni calciatori che raramente avevano visto il campo in quella stagione. Furono quindi schierati titolari il 17enne Giuseppe Prestia, giovane della Primavera che oggi è il capitano del Cesena, e Joao Pedro, brasiliano allora 18enne anche lui della Primavera che non riuscì a lasciare il segno in maglia rosanero. Durante la partita fecero il loro debutto in maglia rosanero altri due giovanissimi prodotti del vivaio, Francesco Ardizzone e Gabriele Zerbo.
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La gara fu ovviamente molto noiosa, con un palo colpito per parte, e sembrava trascinarsi verso uno scontato zero a zero, fino a quando il difensore rosa Ezequiel Munoz, 20enne argentino appena arrivato dal Boca Juniors, segnò di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo all’84esimo minuto. Prima della fine della gara, ci fu spazio anche per un momento commovente, con la sostituzione del capitano del Losanna, il 35enne Fabio Celestini, che quel giorno lasciando il campo dava il proprio addio al calcio, dopo quasi 500 partite.
Finito con onore
Il Palermo quindi vinse la gara e raggiunse l’obiettivo di finire con onore quell’avventura europea. Ma pochi quel giorno immaginavano che quella sarebbe stata l’ultima vera partita europea della squadra rosa.
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Nella stagione successiva, infatti, il Palermo giocò i preliminari di Europa League di nuovo contro una squadra svizzera, il Thun, e non riuscì a passare il turno a causa della vecchia regola dei gol in trasferta. Il doppio confronto, infatti finì con un pareggio per uno a uno in Svizzera, ed un altro pareggio per due a due al Barbera. Da quel momento il club rosanero entrò in una parabola discendente che iniziò con la retrocessione in Serie B nel 2013 e finì con il fallimento nel 2019, passando attraverso aule di tribunale e personaggi oscuri.
Il sogno di tutti noi è di tornare presto a raccontare altre avventure del Palermo in giro per l’Europa. Nel frattempo, ci consoliamo con i ricordi.
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