Arrestato e rilasciato poco dopo il capo degli ultras dell’Inter
Nino Ciccarelli, storico leader degli ultras dell’Inter e fondatore del gruppo Viking, è stato arrestato venerdì 13 mattina a Milano. Il 55enne è stato fermato dai carabinieri per un cumulo di pene pari a quattro anni e sei mesi di reclusione. La condanna principale, di tre anni e dieci mesi, riguarda gli scontri avvenuti dopo la partita tra Inter e Napoli nel dicembre 2018, durante i quali ci furono gravi episodi di violenza. Il resto della pena è legato a reati minori, tra cui guida in stato di ebbrezza.
Arrestato Nino Ciccarelli: rilasciato poco dopo il capo ultrà dell’Inter
Tuttavia, poche ore dopo l’arresto, Ciccarelli è stato scarcerato e rimesso in libertà senza l’applicazione di misure cautelari. La decisione è arrivata dopo che il suo legale, l’avvocato Mirko Perlino, ha presentato documentazione comprovante il percorso di recupero che l’uomo sta seguendo presso il Serd (Servizio per le Dipendenze). A fronte di questa attestazione, il pubblico ministero ha deciso di revocare l’ordine di carcerazione.
Situazione in attesa di nuovi sviluppi
L’arresto e il successivo rilascio di Ciccarelli hanno riportato l’attenzione sul suo ruolo di figura storica del mondo ultras, ma anche sul suo controverso passato giudiziario, segnato da episodi di violenza e condotte illecite. La vicenda solleva interrogativi sulla gestione delle pene per reati legati al tifo violento e sulla possibilità di riabilitazione per figure così polarizzanti. Per ora, l’ex capo ultras continuerà il suo percorso di recupero, mentre resta da chiarire come procederà la sua posizione legale in relazione al cumulo delle condanne.
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