Palermo-Catanzaro: emozioni in diretta
Questa non è una cronaca testuale, un racconto minuto per minuto della partita ma emozioni, impressioni e sensazioni a caldo che si vivono durante il match.
Dopo la brutta figura di Carrara, il ritiro a Torretta e con i tifosi in subbuglio, il Palermo deve dare una risposta convincente e affidabile. Non sarà semplice, troppe pressioni su una squadra che finora ha deluso tutti, dalla società ai suoi supporters. Clima pesante al Barbera dentro e fuori il campo. Dionisi rivoluziona la squadra: il pretesto è la mancanza di terzini destri. Si passa al 3-4-2-1 con Di Mariano e Lund quinti di centrocampo, Di Francesco e Le dourano a supporto di Henry, in avanti a cercar di far male alla squadra di Caserta. O forse è un 4-4-2 con Nedelcaru terzino destro! Brunori ancora in panchina…
Palermo-Catanzaro, le formazioni ufficiali: la scelta in attacco
Formazione Palermo: Desplanches, Nedelcearu, Nikolaou, Ceccaroni, Di Mariano, Segre, Ranocchia, Di Francesco, Lund, Henry, Le Douaron
Secondo tempo:
50′ – Oggi è difficile per chi vi scrive fare un commento senza tenere conto dell’ambiente e delle proteste dell’intero stadio nei confronti di una squadra che non è riuscita a battere nemmeno il piccolo Catanzaro, perché la squadra di Caserta soprattutto nel secondo tempo è davvero apparsa battibile. Eppure il Palermo che ha dalla sua parte la scusante della pressione, della tensione e delle proteste della sua gente nei confronti di società e tecnico non è riuscito a vincere una partita fondamentale per sistemare diverse cose. Che invece si complicano e necessitano di provvedimenti decisamente più forti rispetto al ritiro nella quiete di Torretta. Dire che è stata una sconfitta immeritata non mitiga le responsabilità di una squadra che non è riuscita a vincere nemmeno con il Catanzaro che non aveva mai ottenuto i 3 punti lontano da casa. Insomma il problema non è la sconfitta immeritata quanto la mancata vittoria dopo una settimana di ritiro, di buoni propositi e di tante cose da farsi perdonare
37′ – ci vuole pure un pizzico di fortuna e poi le disgrazie non vengono mai sole. Un Catanzaro totalmente inesistente nella ripresa trova l’eurogol con un tiro dalla distanza dopo un rimpallo favorevole. Doccia freddissima
23′ – E forse era meglio che Dionisi non facesse cambi perché l’uscita di Henry e Le Douaron è stata accompagnata da fischi assordanti al contrario dell’ingresso di Brunori e Insigne, applauditissimi. È chiaro con chi sono schierati i fans rosanero. In campo tanta volontà ma poca sostanza. Insomma continua a piovere… Ma anche per l’arbitro che sorvola su un fallo di mani in area Catanzaro che sembra davvero netto.
10′ – Nessun sussulto in questi primi 10 minuti della ripresa che Dionisi ha deciso di giocarsi con gli stessi uomini: finora Nessun cambio. I rosanero ci provano, i calabresi si affidano alle ripartenza.
Primo tempo:
48′ – Si va al riposo con il risultato di parità e da un punto si vista sportivo è un punteggio corretto. Ma finora è stata una partita strana, giocata in un’atmosfera surreale tra la contestazione della curva, i fischi dalla tribuna, il nervosismo dei rosa in campo. Nella ripresa ci vorrà una maggiore “normalizzazione”. Tutte queste cose dette prima rendono difficile una valutazione sulla prestazione della squadra compromessa da tanto nervosismo e dal gol iniziale dei calabresi che ha surriscaldato un ambiente già abbastanza acceso.
31′ – E allora ci pensa uno dei fedelissimi di Dionisi a mettere le cose in parità: Nikolaou e gol di testa su corner. Vediamo se i rosa adesso possono esprimersi con maggiore serenità un pari accolto in maniera tiepida dallo stadio
25′ – Reazione nervosa del Palermo nel senso che quello che traspare fra i giocatori di Dionisi è un fortissimo nervosismo, come se fossero carichi come una pila elettrica.
14′ Piove a dirotto, forte ma forte, come se fosse lo specchio della situazione della squadra. Unico eroe Dionisi che non ci pensa nemmeno a coprirsi.
3′ – Assedio e gol del Catanzaro. In un Barbera silente, l’inizio è da incubo. Piove sul bagnato ma se deve essere crisi meglio ora che dopo. Qualche secondo di speranza Var ma niente: è gol. E come succede in questi casi, il pubblico applaude gli avversari. La curva invece si anima e manda a …quel paese i protagonisti di questo campionato deludente, dalla dirigenza al tecnico.
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