“Il diario di fuori dal campo: Carlo Brandaleone”
Bentrovati tifosi e tifose rosanero.
Intervistare Carlo Brandaleone è stato come aver preso parte ad un viaggio itinerante attraverso la storia degli ultimi quarant’anni della formazione rosanero: gli inizi della carriera, la prima volta allo stadio, i primi articoli fino a raggiungere la consapevolezza di aver reso la propria “passione” finalmente un lavoro… e viceversa.
Carlo è una persona gentilissima, puntualissima e disponibilissima; dal primo messaggio fino a quello di ringraziamento ho sempre percepito la sensazione di parlare con il classico amico di una vita.
Il “maestro” non si è risparmiato in nessun momento, ha accettato di buon grado di parlare di tutto con una naturalezza e chiarezza che possiede soltanto chi è abituato a far parlare la propria storia e la propria esperienza:
“Ho sempre raccontato quello che vedo, dietro qualsiasi giornalista c’è sempre l’anima del tifoso altrimenti questo mestiere non si fa.
Ho fatto la gavetta, nel 1981 ho capito che la mia passione poteva diventare un vero lavoro quando il Giornale di Sicilia mi hanno mandato a seguire gli allenamenti del Palermo come secondo.
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Il sogno di Carlo bambino:
“Sognavo di seguire il Palermo per il Giornale di Sicilia e mi è andata bene…”
Il primo articolo non si scorda mai:
“Il primo articolo è stata un’intervista a bordo campo a Mauro Di Cicco; oggi sarebbe impensabile visto che è tutto programmato. Prima non era cosi. Noi andavamo allo stadio e aspettavamo che i giocatori uscissero dagli spogliatoi.
Oggi i giocatori sono molto diversi, hanno come paura di dire quello che pensano o che possa essere interpretato male. Oggi c’è una bolla di controllo da parte delle società.”
Il Palermo, gioie e dolori:
“Il Palermo è stato la mia vita, mi sono sempre portato tutto appresso e le emozioni non hanno categoria.
Tra i momenti più belli certamente la partita dei festeggiamenti per il ritorno in serie A contro la Triestina.
I momenti più brutti: la finale di Coppa Italia persa contro l’Inter, la retrocessione in C2 che poi non si verificò per l’esclusione dell’Ischia e la paruta di Frosinone dei Playoff.”
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I giocatori del cuore
“Gli esempi di correttezza e che porto nel cuore tra i giocatori dico Pietro De Sensi , Mauro Di Cicco, Daniele Di Donato e Giulio Migliaccio; sono stati da esempio per tutti e hanno dato tutto per la maglia. Rimarranno nel mio cuore per sempre e spero anche in quello dei tifosi.”
Con Carlo abbiamo parlato di passato, presente e futuro, di moduli, di giocatori, di allenatori, ma anche di speranze di sogni e di certezze.
Certi passaggi della sua intervista preferiamo non riportarli per non rovinarvi l’effetto “pelle d’oca” che siamo certi di regalarvi; non ci resta che consigliarvi di correre a sentire e vedere la sua incredibile intervista.
Un grazie davvero con tutto il nostro cuore a Carlo Brandaleone per averci permesso di attraversare i suoi ricordi in punta di piedi.
Caro Carlo, la tua contagiosa emozione raccolta nel corso dell’intervista ci ricorda, se mai ce ne fosse bisogno, che solo le emozioni che passano dal cuore hanno la forza di “spernacchiare” sonoramente il tempo che passa.
Grazie maestro, alla prossima!
“Ognuno percorre la sua strada, ma tinte rosanero è senz’altro più bella!”
Gaetano Armao
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