Palermo – Dionisi ? Colpevole si, ma meno di altri
Ho fatto passare qualche giorno per annusare l’aria, per capire cosa si respirava in giro e mi sono fatto una mia idea. Magari diversa.
Sono consapevole, a giudicare dai cori e dai fischi di domenica, che quanto qui sosterrò mi renderà poco popolare ma ritengo che i fischi ripetuti di tutto lo stadio nei confronti del tecnico rosanero siano ingiusti. E’ come se il popolo palermitano avesse deciso che l’unico colpevole di questa stagione fallimentare sia soltanto il tecnico. Ma le cose non stanno così, purtroppo, perché sarebbe facile togliere il dente per far sparire il dolore.
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Dionisi non c’era quando lo scorso anno la squadra aveva più o meno lo stesso andazzo. L’attuale allenatore rosanero non ha scelto in estate i giocatori che dovevano migliorare questa squadra e che invece paradossalmente l’anno indebolita. Dionisi non è la figura principale che doveva gestire il caso Brunori.
Insomma il tecnico ovviamente ha le sue responsabilità e anche piuttosto evidenti ma non è l’unico responsabile di questa stagione che sta deludendo tutti; non solo non è l’unico responsabile ma probabilmente è quello che ha meno responsabilità perché si è trovato questa patata bollente tra le mani e nemmeno lui probabilmente si aspettava di doverla pelare. Una patata che ha iniziato a bruciarsi fin dallo scorso campionato e Dionisi non c’era. Insomma il tecnico sembra quasi una vittima che un carnefice. A volte il suo sguardo spaesato da la sensazione di chi si trova dentro una palude che non pensava minimamente di dover navigare.
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Questo per dire che probabilmente le responsabilità stanno altrove, fra i vertici dirigenziali e non ultimi i giocatori, moltissimi dei quali sono gli stessi dello scorso anno. Allora forse vale la pena farsi qualche domanda. Che la situazione sembra essere sfuggita di mano è voce di popolo: sicuramente però si è rotto il feeling con la tifoseria, con lo stadio, tiepido anche in occasione del momentaneo pareggio contro il Catanzaro. Il tecnico rosanero in sala stampa ha detto che non si dimetterà mai perché non abbandona la nave nel momento del pericolo e perché avrebbe il sapore di una fuga. Forse però se lo esonerano gli fanno anche una cortesia perché almeno potrebbe salvare quella dignità, quel prestigio con cui era arrivato a Palermo.
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