In pratica, quando gli arbitri consulteranno il monitor della VAR o completeranno la revisione di episodi come fuorigioco o falli di mano, accenderanno un microfono per illustrare cosa hanno visto e perché hanno preso una determinata decisione. Tuttavia, diversamente da quanto avviene in sport come il football americano o il basket, la spiegazione avverrà solo a revisione completata, e non prima o durante il processo di valutazione.
Questo approccio, già adottato in via sperimentale durante il Mondiale femminile del 2023 e ispirato a prassi consolidate nella NFL e NBA, rappresenta un passo avanti significativo verso una maggiore trasparenza. L’iniziativa è promossa dalla PGMOL, l’organizzazione che supervisiona gli arbitri del calcio professionistico inglese, già impegnata a migliorare la comunicazione delle decisioni arbitrali. Di recente, infatti, è stato introdotto un profilo su X (ex Twitter) che offre aggiornamenti quasi in tempo reale sulle revisioni VAR, con i verdetti trasmessi anche sui maxischermi degli stadi.
Lo scetticismo
Nonostante la VAR abbia contribuito a ridurre gli errori e accorciare i tempi di revisione nelle partite di Premier League, molti tifosi restano scettici sul suo utilizzo. In particolare, chi assiste agli incontri dagli spalti spesso fatica a comprendere le motivazioni dietro le decisioni arbitrali. Con questo nuovo sistema, si spera di colmare questa lacuna comunicativa, facendo sì che gli spettatori allo stadio possano comprendere meglio le dinamiche delle revisioni.
Le quattro partite previste per questo esperimento (a cui potrebbe aggiungersi la finale della Carabao Cup a Wembley) rappresentano solo un primo passo. Tuttavia, l’idea di introdurre spiegazioni dirette e immediate da parte degli arbitri potrebbe influenzare il futuro del calcio, avvicinandolo agli standard di altre grandi leghe sportive internazionali. L’obiettivo è chiaro: migliorare la percezione dell’utilizzo della tecnologia e fare del calcio uno sport più trasparente, per tutti.
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