Non è tifo ma teppismo

Palermo – Ma questa è solo violenza criminale

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola, nell’editoriale di Luigi Butera.

L’articolo condanna fermamente l’aggressione subita dal pullman del Palermo, al rientro dalla partita di Cittadella, da parte di un gruppo di circa trenta individui che hanno lanciato bombe carta, pietre e usato spranghe. Si sottolinea che questi individui non possono essere considerati tifosi, ma teppisti e criminali, pronti a usare la violenza per “farsi giustizia” in maniera barbarica. Un esempio del crescente clima di violenza nella società civile, che trova riflesso anche in episodi come questo: c’è la necessità di non tollerare azioni del genere, né nel calcio né nella vita quotidiana.

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L’aggressione, avvenuta in un momento già difficile per il Palermo, non ha alcuna giustificazione, nemmeno nel contesto di una stagione sportiva travagliata. Il rischio di un’escalation di violenza è stato scongiurato solo grazie alla prontezza dell’autista, che ha evitato una possibile situazione ancor più grave; il calcio è un gioco di passione e spettacolo, non un terreno per atti di teppismo.

Pur comprendendo la legittima contestazione dei tifosi a fronte di una stagione deludente, ciò che è accaduto domenica sera è inaccettabile. Il Palermo sta attraversando una stagione difficile, ma l’aggressione non può essere giustificata da questi risultati. Serve  una dissociazione netta da parte dei gruppi organizzati, che dovrebbero prendere le distanze da chi ha compiuto l’aggressione, ricordando che eventuali cambiamenti nella dirigenza (con il destino di Dionisi e De Sanctis incerto) non sono stati causati da atti di violenza, ma dalla mancanza di risultati sul campo.

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