Sassaiola contro il pullman. La società: “I veri tifosi non sono così”

Sassaiola contro il pullman del Palermo. La società: “I veri tifosi non sono così”

Il mezzo con a bordo giocatori e dirigenti reduci dalla sconfitta di Padova è stato preso d’assalto allo svincolo di Carini.
Messaggi minacciosi sui social. Il sindaco: “Gesto ingiustificabile”. La curva Nord si dissocia. Indagini della Digos

Il bus dei rosanero è tornato indietro, poi è stato scortato dai carabinieri fino al centro sportivo

Questi i titoli  di  Repubblica, oggi in edicola.

L’articolo di Tullio Filippone descrive l’aggressione premeditata ai danni del pullman del Palermo, avvenuta domenica sera al ritorno dalla sconfitta contro il Cittadella. Un gruppo di circa venti tifosi incappucciati ha atteso il passaggio della squadra nei pressi di Carini, a pochi minuti dal centro sportivo di Torretta, e ha lanciato pietre e altri oggetti contro il mezzo. L’aggressione, orchestrata in un clima di tensione crescente, è stata evitata grazie al tempestivo intervento dell’autista, che ha invertito la marcia e ha fatto ritorno all’aeroporto di Punta Raisi, dove il pullman è stato scortato dalle forze dell’ordine fino al centro sportivo.

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Il club ha condannato fermamente l’episodio con un comunicato ufficiale, sottolineando che la violenza non ha nulla a che fare con il tifo sano e che l’aggressione ha offeso non solo le persone , ma anche la reputazione del club e della città. La società ha anche denunciato messaggi violenti sui social, che includevano auguri di incidenti aerei e giustificazioni per l’attacco.

Anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha condannato l’aggressione, esprimendo solidarietà alla squadra e alla società , e sottolineando che l’episodio non riflette l’atteggiamento della maggior parte dei tifosi rosanero, che in passato si sono distinti per il fair play.

Sul fronte delle indagini, la Digos sta cercando di identificare i responsabili, mentre diversi tifosi hanno preso posizione sui social, condannando l’inciviltà del gesto e chiedendo alla “Curva Nord 12”, il gruppo di tifo organizzato più grande, di dissociarsi pubblicamente dall’azione violenta.

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