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Addiopizzo, lanciata la nuova app: “Pago chi non paga”

Addiopizzo, lanciata la nuova app: “Pago chi non paga”

Il 10 gennaio 1991 Libero Grassi, imprenditore palermitano, sfidò apertamente il sistema mafioso con una lettera indirizzata al “Caro estorsore” pubblicata sul Giornale di Sicilia. In quella lettera, Grassi denunciava il racket che lo perseguitava, pagando con la vita il suo coraggio. A distanza di 34 anni da quel gesto simbolico, la situazione, pur con ancora molte ombre, ha compiuto significativi passi avanti: oggi denunciare il racket è una scelta praticabile senza il clamore mediatico che caratterizzò la vicenda di Grassi.

Addiopizzo: la nuova app

Per celebrare questa ricorrenza e continuare a promuovere la cultura dell’antiracket, Addiopizzo lancia la nuova app “Pago chi non paga”. Questo strumento digitale, reso possibile grazie ai fondi dell’8×1000 della Tavola Valdese, rappresenta un’innovazione nell’ambito del consumo critico. L’app consente agli utenti di individuare, tramite geolocalizzazione, tutte le attività economiche che fanno parte della rete dell’associazione, le quali hanno scelto di opporsi alle estorsioni mafiose. Disponibile per dispositivi iOS e Android, permette anche di filtrare la ricerca per quartiere o categoria merceologica. Lo scopo è duplice: incentivare i consumatori a sostenere chi ha detto no al racket e rafforzare la rete di solidarietà attorno a questi coraggiosi imprenditori.

Quando avverrà la presentazione

La presentazione ufficiale dell’app avrà luogo il 10 gennaio con due eventi significativi. Al mattino, presso la sede di Addiopizzo a Palermo, saranno coinvolti studenti, rappresentanti delle istituzioni e figure chiave nella lotta alla mafia, tra cui magistrati e il Prefetto di Palermo. Interverranno anche i figli di Libero Grassi, Alice e Davide, a sottolineare il legame tra la memoria del loro padre e le azioni concrete di oggi. La sera, l’app sarà presentata presso la pizzeria “Dolce Rosso Pizza” di Capaci, un luogo simbolico, gestito da imprenditori che in passato hanno denunciato minacce e tentativi di estorsione. La serata sarà un’occasione per praticare il consumo critico, dimostrando che la comunità può essere un alleato fondamentale contro il racket.

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