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Gardini: “Io non parlo di fallimento. De Sanctis e Migliaccio non davano le risposte adatte”

Gardini

Ha voluto rilasciare qualche dichiarazione durante la conferenza stampa di presentazione di Carlo Osti, nuovo direttore sportivo del Palermo, l’amministratore delegato rosanero Giovanni Gardini. Ecco le sue parole in merito all’ingaggio dell’ex dirigente della Sampdoria.

Le parole di Gardini

Su Dario Mirri: “Mirri è il nostro presidente e in quanto primo tifoso non viene allo stadio perché ne soffre molto per i risultati. I ruoli sono ben definiti come le responsabilità. Non avere un frontman è una valutazione strettamente strutturale”.

I dati portati dall’amministratore delegato: “Io sono il responsabile dell’azienda, ma non ho la competenza per addentrarmi in cose sportive. Non posso esprimere un’opinione al riguardo. Abbiamo cambiato la direzione sportiva perché è andata in difficoltà. Poi ci possono essere diverse valutazioni, Per fortuna abbiamo trovato delle persone, siamo oggi 50 dipendenti, siamo la società più forte della Serie B. Stiamo investendo tanti soldi sullo stadio e questo rappresenta il viaggio del City Group. Sono fatte per radicarsi molto nel territorio, oggi in Serie B e domani in A. Siamo in difficoltà dal punto di vista sportiva, ma il resto va a gonfie vele e di questo dobbiamo essere orgogliosi”.

“Nell’idea del CFG, la responsabilità è in capo alla singola società per ogni aspetto. È un vantaggio per tutte le società, avere una struttura che supporta per le decisioni. Ma sono comunque in capo ,in questo caso al sottoscritto e alla direzione sportiva a Osti. È sempre stato così. Io rispetto tutti, ma lo pretendo allo stesso modo. Poi do l’anima per questa società e lo farò fino alla fine. Poi lo sbaglio si può fare, perché sono deputato a quel tipo di scelta”.

Budget per il mercato: “Al direttore ho detto che siamo a disposizione, tra virgolette non c’è nessun limite. Se c’è bisogno di migliorarla ci vogliono profili necessari e la società non si tira indietro. Più la squadra sta in B più il gruppo perde e il gruppo non vuole buttare soldi”.

“Gli errori sono di tutti, non c’è un colpevole. Cerchiamo soluzioni e nessuno ha parlato di fallimento. Le parole hanno un significato, io non parlo di fallimento io sono qui per prendere delle decisioni per il Palermo. Abbiamo valutato che non avevamo le risposte adatte e i panni sporchi vanno lavati in casa. La verità è una, stiamo facendo male e ne usciremo”.

La scelta del ds: “Le scelte vanno contestualizzate, e noi pensavamo che servisse al momento un profilo come quello di Osti e non ci sono stati contatti con altri direttori sportivi. Oggi nel calcio mediatico, chi fa la chiamata e la riceve fa la differenza. Perché se mi chiedete chi si è proposto tra italiani e stranieri parliamo fino a domani. Noi abbiamo ritenuto che la figura di cui ci fosse bisogno era la sua e siamo felici”

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