Palermo, non sarà rivoluzione ma quasi: una robusta inversione

Palermo – Certo che, onestamente, le voci che girano strappano qualche sorriso. Ma saranno bufale

Probabilmente è la sessione di mercato più complicata degli ultimi anni perché deve mettere delle toppe a qualche errore estivo. E a gennaio non è mai facile. Duro il compito che attende il nuovo ds Osti, ma la patata bollente è questa e bisogna pelarla. Il mercato, estivo o invernale che sia, è l’argomento che interessa di più gli appassionati di calcio. Più di un mondiale o di un derby.

Perché è il luogo delle speranze e dei sogni dei tifosi, ognuno per i propri obiettivi. Tutti sperano che il proprio club si rinforzi, prenda un big, acquisti un giocatore che possa far compiere un salto di qualità alla squadra. E’ il sogno di tutti i tifosi del mondo, pure di chi sta bene: figuriamoci di quelli rosanero che aspettano questo mercato per valutare e giudicare le intenzioni del club e se gli obiettivi di inizio campionato sono cambiati. Vedremo e capiremo.

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Il calciomercato è inoltre il posto delle ipotesi, dei pour parler, delle suggestioni, delle voci più o meno fondate ma anche delle strategie, delle tattiche di procuratori più o meno abili. Dicevamo delle voci e per più di un mese se ne sentono davvero tante, spesso semplici idee, semplici informazioni. E a giudicare da quello che si legge in giro (giornali, testate online o siti specialistici), viene da sorridere. Qualcuno direbbe piangere ma stiamo solo giocando, perché stiamo discutendo di voci e suggestioni. Insomma, onestamente, si sentono certi nomi accostati al Palermo che lasciano davvero perplessi.

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Ma siamo certi che sono soltanto strategici e servano solo a spostare l’attenzione e non individuare i veri colpi di mercato del club rosanero. Perchè il Palermo ha bisogno di giocatori di un certo spessore, di categoria, giovani ma non troppo. Insomma elementi affidabili, pronti, di categoria che possano elevare il tasso tecnico della rosa. Non certo elementi arrivati a fine carriera (o reduci da pesanti infortuni) e fuori dai progetti dei rispettivi club di appartenenza, come raccontano le voci.

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Insomma il club di viale del Fante non andrà certo a rincorrere scarti di altre squadre di serie B, perché non è quello che serve. Altro discorso è l’interesse per giocatori provenienti dalla serie A e che non trovano spazio per la concorrenza nel ruolo. Perché se la società crede ancora di poter raggiungere la promozione, sebbene attraverso i play off, magari non servirà una rivoluzione (come ha detto Osti) ma sicuramente un robusto intervento con elementi in grado di recuperare tante posizioni. Del resto basta fare due conti: un portiere, un centrale e un terzino sinistro, un centrocampista, un esterno offensivo e un attaccante: questo il minimo sindacale al netto delle uscite certe o possibili come Lucioni, Saric, Gomes/Diakitè(?), Appuah, Peda, Buttaro e il lungo infortunio di Di Mariano. Sei ingressi e sei partenze: magari non sarà rivoluzione ma ci somiglia tanto. Diciamo una decisa inversione…

Vedremo e soprattutto capiremo, ma siamo fiduciosi nelle capacità del nuovo ds, navigato e di grande esperienza. Del resto aver scelto un personaggio importante e di grande competenza calcistica e non un giovane in rampa di lancio, un significato dovrà pur averlo.

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