Walter Zenga: “Vi racconto la mia Sicilia senza confini”

Walter Zenga: “Vi racconto la mia Sicilia senza confini”

Ho allenato Palermo e Catania, ora un nuovo ruolo a Siracusa pensando al modello Como. Amo questa terra dove è nata mia figlia

Lanciai Sirigu in rosa su consiglio di Castellini, mi fa piacere vederlo ancora in campo. Schillaci? Che ridere se ripenso alle cene

Questi i titoli di Repubblica, oggi in edicola.

L’articolo di Massimo Norrito che intervista Walter Zenga, ex tecnico rosanero.

Walter Zenga racconta la sua recente esperienza a Siracusa, dove ricopre il ruolo di club manager. L’opportunità è nata dopo una visita a Siracusa questa estate, durante la quale ha conosciuto il presidente Ricci, il direttore Gugliemino e il tecnico Turati. Zenga ha suggerito l’idea di creare una figura di raccordo tra la squadra e l’esterno, ispirandosi al modello di programmazione del Como, che è passato dalla Serie D alla Serie A. La sua proposta è stata accolta positivamente, portandolo a intraprendere questa nuova avventura. Sebbene Zenga non voglia fare promesse su obiettivi troppo ambiziosi, ha sottolineato che l’obiettivo attuale è la promozione in Serie C, pur riconoscendo la forte concorrenza.

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Per lui, il miglioramento delle aree da potenziare è essenziale per il futuro. L’atmosfera a Siracusa gli è sembrata molto accogliente, con tifosi appassionati ma equilibrati nelle aspettative. Il discorso si sposta poi sulla sua carriera da allenatore, a partire dalla sua esperienza a Palermo, dove lanciò Sirigu in Serie A. Zenga ricorda con affetto la sua gestione di un gruppo di giocatori di grande talento come Miccoli, Cavani e Pastore, e sostiene che quella squadra avrebbe dovuto arrivare tra le prime otto in Serie A, se non fosse stato per la mancanza di tempo per lavorare insieme. Racconta la gestione di Zamparini, che, secondo lui, aveva già in mente Delio Rossi come sostituto, nonostante i discreti risultati iniziali.

Infine, Zenga ricorda Totò Schillaci, definendolo un ragazzo introverso, che, pur essendo una leggenda del calcio, non amava la pubblicità e la visibilità mediatica. Zenga ricorda con affetto i momenti trascorsi con lui e gli altri compagni di squadra dell’Inter.

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