
Palermo, grinta e carattere non li puoi comprare
Il Palermo contro il Pisa ha incassato la decima sconfitta in 24 partite di campionato. Un dato che già da solo basterebbe a spiegare i tanti problemi che affliggono questa squadra. Ma è guardando come sono arrivate queste sconfitte che risulta ancora più evidente come sia abbastanza inutile parlare di moduli, schemi, e calciomercato. La storia di questo campionato, infatti, dice che il Palermo non è mai riuscito a ribaltare un risultato, perchè mancano grinta e carattere. Il tifoso rosanero che guarda una partita ha imparato che se la squadra prende un gol, è certo che quella partita finirà, bene che vada, con un pareggio. In 24 partite, per 12 volte Brunori e compagni si sono trovati in svantaggio, e soltanto nelle sfide casalinghe contro Cosenza e Sampdoria questa situazione non ha portato ad una sconfitta. Ma tralasciando i numeri, e ignorando volutamente le valutazioni tecniche e tattiche, a preoccupare è il modo in cui questi giocatori non reagiscono alle difficoltà. Può capitare di fare un errore, individuale o di squadra, e trovarsi sotto nel punteggio. Ed è in quel momento che serve compattarsi, farsi coraggio e tirare fuori la grinta. Ma i giocatori rosa non sono in grado di farlo, per quanto sia triste doverlo ammettere.
Gli avversari ci credono di più
In Serie B raramente si vedono partite di elevato tasso tecnico, con gioco fluido e manovra di qualità. Le partite si giocano sul piano fisico, sull’intensità, sulla corsa e sui duelli individuali: tutte caratteristiche a cui il Palermo non sa adattarsi, anzi. Gli avversari arrivano puntualmente prima sul pallone e vincono i contrasti, semplicemente perchè hanno più foga, più grinta e più fame. Un esempio lampante è il secondo gol subito dal Pisa: Lind ha creduto che Desplanches potesse sbagliare, lo ha attaccato ed ha avuto ragione. Mentre il Palermo non riesce mai ad approfittare degli errori degli avversari, che ci sono e continueranno ad esserci.
L’errore di abituarsi alla sconfitta
Altro aspetto che preoccupa è l’atteggiamento dei giocatori rosa rispetto alle sconfitte: nelle dichiarazioni rilasciate alla fine della gara contro il Pisa, il capitano ed il vice capitano di questa squadra hanno dichiarato che non c’è nulla da rimproverarsi e che bisogna continuare così, che il gruppo è sano e che i risultati arriveranno. Dopo la decima sconfitta in 24 partite, dopo aver accumulato distacchi siderali dalle squadre di vertice. La sensazione è che a questa squadra non servano Pohjanpalo, o Mazzitelli, o Vinicius. Così come è evidente che con Ancelotti o Klopp in panchina, le cose non sarebbero poi molto diverse. Semplicemente basta prendere atto che quasi tutti questi giocatori non hanno le caratteristiche che servono per disputare la Serie B ad alti livelli. Tre anni di esperienza nel campionato cadetto non sono serviti a creare un gruppo forte. Serve una profonda rivoluzione, ma prima di tutto serve il coraggio di ammettere gli errori fatti.
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