
Cefalù sequestrati 809 chili di pescato
Cefalù, sequestrati 809 chili di pescato senza tracciabilità
La Guardia di Finanza ha fermato un camion di una ditta di Casteldaccia che stava trasportando 809 chili di varie specie di pescato privo del necessario certificato di tracciabilità, nei pressi di Cefalù. Tra i prodotti sequestrati, si trovavano gamberi bianchi, cicale di mare e novellame di sarda, tutti privi di certificazione.
Cefalù, sequestrati oltre 800 chili di pescato
Tra i prodotti sequestrati c’erano 499 chili di gambero bianco e cicale di mare, privi di certificato di tracciabilità, e 310 chili di novellame di sarda sotto misura. La legge europea vieta la pesca e la commercializzazione del novellame di sarda che non raggiunga gli 11 centimetri di lunghezza. La merce, priva di certificazione dell’origine, violava le normative in vigore per garantire la sicurezza alimentare e proteggere le risorse ittiche.
Pescato sequestrato e donato al banco alimentare
Nonostante il sequestro, i finanzieri hanno verificato che il pesce fosse fresco e in buone condizioni. Dopo aver eseguito tutti i controlli, hanno deciso di non distruggere la merce, ma di donarla al Banco Alimentare della Sicilia Occidentale. In questo modo, i 809 chili di pescato, che avrebbero avuto un valore di oltre 60.000 euro, sono stati destinati a scopi benefici. Il responsabile della ditta di Casteldaccia, oltre al sequestro della merce, ha ricevuto una multa amministrativa di 26.500 euro per non aver rispettato le normative sulla tracciabilità e per aver trasportato prodotti ittici sotto misura.
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